E mentre in Italia si discute se tassare gli imballaggi di plastica o meno e ci si chiede come diminuire l’impatto ambientale, dall’altra parte del mondo, in Nuova Zelanda, si sperimenta con le etichette compostabili.

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Il primo distributore di kiwi al mondo ha, infatti, iniziato ad applicare sui propri prodotti le EcoLabel di Sinclair, azienda produttrice di etichette per frutta e verdura; tali bollini sono a norma EN13432: 2000 e hanno ricevuto anche gli attestati OK compost e Seedling da parte di TUV Austria, società di certificazione in ambito di sicurezza alimentare, ambientale e qualità.

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La EN13432 è una norma a livello europeo che garantisce la compostabilità del materiale e la sua sicurezza alimentare: deve degradare di almeno il 90% in 6 mesi se in un ambiente ricco di anidride carbonica, se posto a contatto con materiale organico, deve scomporsi per almeno il 90% in frammenti di dimensione inferiore a 2mm, non deve influire negativamente sul processo di compostaggio, avere una bassa concentrazione di metalli pensanti, contenuto salino, solidi volatili, azoto, fosforo, magnesio e potassio – ciò significa che che, in questo caso, le etichette sono adatte al diretto contatto con il cibo in quanto tutte le sue componenti, dal materiale utilizzato agli inchiostri all’adesivo, con la garanzia data dall’approvazione di organismi di controllo indipendenti.

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Resta da vedere come le altre aziende operanti nel settore della etichettatura reagiranno; la speranza è che la corsa al green sia il nuovo trend aziendale per gli anni a venire.

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