Il dubbio ha il merito di portare alla verità ma alcuni dubbi, quando negano l’evidenza, portano sulla strada sbagliata. La tendenza di questo secolo è quella di diffidare delle istituzioni e del sapere scientifico; così invece di rivolgersi al medico di famiglia o a uno specialista, c’è chi arriverebbe fino alla Terra del Sol Levante per comprare bacche e legno di rosa nella speranza di dimagrire o peggio ancora di guarire dal cancro. Due decadi fa una signora dal tono di imbonitrice di fiera iniziò a vendere in tv dapprima fango e creme poi sempre a prezzi esorbitanti numeri e parole dall’effetto placebo o intimidatorio, a seconda dei casi. Una storia che si ripete con varianti diverse. Di recente l’Antitust ha condannato una persona che si improvvisava medico e pubblicizzava su alcune emittenti locali una dieta della longevità e diversi integratori della salute additando la dieta mediterranea come la causa di tutti i mali. Le pubblicità occulte celano allo spettatore il loro scopo principale, la vendita, attraverso un’accorta presentazione che è stata studiata per farla sembrare neutrale. In questo modo lo spettatore si convince più facilmente perché il prodotto o il servizio che gli viene presentato non è pubblicizzato ma consigliato. La pseudoscienza, figlia di una cultura New Age che fa ribrezzo anche agli sciamani, troppe volte si è sostituita alla scienza e lo ha fatto a caro prezzo. Oltre ad essere una questione morale è il Codice del Consumo, ovvero le norme che tutelano i consumatori, a vietare la televendita che induce a comportamenti pregiudizievoli per la salute.

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