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Roma, 27/06/2019 – “Gli ultimi dati pubblicati dall’Istat evidenziano come un clima d’incertezza serpeggi tra le famiglie italiane, che preferiscono risparmiare, guardando al futuro con timore – scrive in una nota il Presidente Nazionale dell’U.Di.Con. Denis Nesci – lo spauracchio della crisi, la malasanità dilagante e le gravose imposte sono tutti fattori che contraggono i consumi.”

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I dati Istat, pubblicati nella giornata di ieri, evidenziano come nel primo trimestre del 2019 la pressione fiscale sia arrivata al 38% (in aumento dello 0,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente), mentre i consumi abbiano fatto registrare solo un +0,2%, a fronte di una propensione al risparmio che si attesta sull’8,4% (in crescita dello 0,7%) e di un incremento di 0,9 punti percentuali nel reddito imponibile delle famiglie.

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“Il leggero aumento del reddito è totalmente riassorbito dal concomitante aumento della pressione fiscale, che rappresenta quasi due quinti delle spese. Non stupisce, quindi, che gli italiani non dimostrino propensione al consumo – continua Nesci – questo è un periodo di forte incertezza economica, in cui si preferisce mettere i soldi da parte, a discapito degli acquisti. Dimentichiamo che un consumatore felice rende posibile la circolazione di denaro, attraendo imprese ed innescando, sul medio periodo, la ripresa economica del paese. È compito della politica – conclude Nesci – prendersi le proprie responsabilità e ridare prospettive e certezze a consumatori e cittadini, cosicché si possa guardare, di nuovo, al futuro con speranza.”

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