L’IVASS, Istituto di vigilanza sulle assicurazioni, ha contato più di 187.000 polizze dormienti, che sono state risvegliate. Si definisce “dormiente”, una polizza che ha maturato il diritto al pagamento del capitale assicurato, tuttavia questa somma non è stata pagata dalla compagnia assicurativa, non risulta riscossa dal beneficiario. Un capitale, dunque, in giacenza in attesa di finire prescritto.

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Solitamente, i beneficiari non sono a conoscenza dell’esistenza di una polizza. Questo rappresenta il motivo più comune. Occorrono 10 anni dal decesso dell’assicurato oppure dalla scadenza del contratto affinché sopraggiunga la prescrizione. Una volta prescritta, la somma verrà versata dalle imprese assicurative al Fondo rapporti dormienti di CONSAP, Concessionaria servizi assicurativi pubblici. Il valore accumulato dalle circa 190.000 polizze risvegliate si aggira sui 3 miliardi e mezzo, che le imprese sono state costrette a versare ai beneficiari, che erano all’oscuro di tutto.

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Presso l’ANIA, Associazione nazionale delle imprese assicurative, è attivo il “Servizio ricerca coperture assicurative vita”, a cui è possibile rivolgersi per scoprire se un familiare deceduto avesse stipulato una polizza. Ci si può, altresì, rivolgere direttamente a banche e imprese assicurative a cui il familiare deceduto era iscritto. In genere, sui siti internet di tali imprese, sono presenti dei modelli precompilati da scaricare per inoltrare tale richiesta.

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