La lotta alle droghe si sta facendo sempre più intensa. Grazie ad algoritmi e alle continue ricerche vengono scoperte nuove sostanze, ottenute anche attraverso prodotti di uso comune, motivo per cui – come descritto all’ultima convention sull’argomento, “Sos giovani, vecchie, nuove e nuovissime dipendenze. Il ruolo del servizio pubblico”, tenutasi presso la Pontificia Università Gregoriana – gli attuali sistemi per combatterne la diffusione potrebbero non essere la migliore soluzione, in quanto spesso le forze dell’ordine si concentrano soprattutto sulle attività sul campo, bloccando possessori e spacciatori.

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Fortunatamente, la situazione è destinata a cambiare: durante il convegno è stato infatti presentato un software per la ricerca di nuove droghe via internet, il web-crawler “nps-finder”, che dopo 2 anni di utilizzo ha già scoperto più di 4000 sostanze, in opposizione alle relativamente poche 800 scoperte con il vecchio metodo di indagini sulla strada.

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Le difficoltà incontrare sono dovute, come già accennato, alla mutata tipologia di sostanze utilizzate ed immesse sul mercato; se in passato venivano usati sopratutto estratti di origine vegetale, con il passare del tempo si è assistito ad una diffusione sempre più capillare di droghe sintetiche, diventate sempre più complesse per l’ampliarsi delle conoscenze in materia.

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In aggiunta a queste sostanze, per così dire “classiche”, un’ulteriore categoria si sta pian piano imponendo anche a causa del diffondersi di internet; si tratta di droghe di origine naturale ottenute da alimenti utilizzati quotidianamente – è il caso, ad esempio, della curcumina, contenuta nella curcuma, che inibisce la funzione degli enzimi dell’alcool, andando ad aumentare di fatto il potere da “stordimento da alcol”.

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