La crescita della diffusione di internet ha subito un grosso salto in avanti grazie agli smartphone, ormai in possesso di ognuno di noi, dai bambini agli anziani. Allo stesso modo sono cresciuti i pericoli, a cui sono esposti soprattutto i meno esperti, quindi in genere i bambini. Molti sono i genitori che si chiedono come proteggere i propri figli dai pericoli della rete. Il metodo migliore sarebbe, come sempre in ambito pedagogico, il confronto, la condivisione delle esperienze, l’insegnamento dei vantaggi e delle innumerevoli fonti di informazione ma anche dei pericoli che la rete offre. Molte volte questa strategia non basta o non è possibile. Allora si può ricorrere alle funzioni di controllo parentale presenti nei più diffusi programmi, da Google (si possono bloccare i risultati dai contenuti espliciti con SafeSearch o bloccare l’acquisto di giochi o accessori su Play) a IOS o Android, che permettono vari sistemi di controllo. Il problema che questi blocchi sono aggirabili da utenti più esperti, come gli adolescenti, ma almeno i più piccoli possono essere controllati.

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Un problema del tutto diverso, ma non meno grave, è rappresentato da ciò che i minori mettono sul web. Molte volte incautamente condividono informazioni preziose come indirizzi, numeri telefonici, password o fotografie. Per questo tipo di problema funziona solo la condivisione in famiglia  delle regole di sicurezza essenziali: il valore dei propri dati, la creazione e conservazione di password, il non cliccare senza la dovuta attenzione ad annunci od offerte online. Un sito da dove iniziare ad informarsi e dove si possono  trovare molte informazioni pratiche e gratuite è il Centro per la sicurezza di Google.

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Lorella Ninni

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