Roma, 05/06/2018 – “Da quando sono state commercializzate diverse varietà di sale da cucina, in particolare quelle colorate, alternative a quello tradizionale, si è generata molta confusione per i consumatori italiani – scrive in una nota il Presidente Nazionale U.Di.Con. Denis Nesci – questo perché, di fatto, il sale venduto sugli scaffali dei supermercati ed etichettato come sale rosa dell’Himalaya, sale nero di Cipro o sale rosso delle Hawaii, altro non sarebbe che un sale ordinario contente impurità o elementi diversi dal normale”.

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Spesso ci imbattiamo al supermercato con prodotti che promettono elisir di lunga vita. I sali colorati in questione promettono proprietà curative importanti, eppure, sembrerebbe che le uniche proprietà presenti, siano l’alterazione di un sale ordinario. Sarà importante capire cosa realmente c’è di vero dietro le proprietà di queste tipologie di sale che, per ora, non sembrano promettere nulla di buono.

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“Dopo il servizio di Striscia la Notizia di questi giorni, abbiamo deciso di attivarci su questo tema, dato che il sale rosa conterrebbe ossido di ferro, il sale nero carbone vegetale ed il sale rosso argilla – continua Nesci – abbiamo scritto all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, al Ministero dello Sviluppo Economico ed al Ministero della Salute, in maniera tale che possano – conclude Nesci – vagliare, in base alle loro competenze, l’eventuale presenza di pratiche commerciali scorrette ed in ogni caso adottare successivamente un’etichettatura che possa rendere il consumatore più consapevole, evitandone la confusione”.

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