La frontiera dell’elettrico è senz’altro la punta di diamante dell’automobilismo attuale.

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Una macchina elettrica o ibrida inquina di meno, può circolare in zone precluse alle auto normali e gode di vantaggi legali e fiscali.

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D’altro canto è pur vero che l’elettricità immessa nelle batterie è stata comunque prodotta con il petrolio (con il piacere delle lobbies), che è la principale fonte di estrazione  dell’energia.

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Non solo. Il problema delle auto elettriche/ibride è la batteria, la quale è assai difficile da smaltire una volta che non serve più.

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Se la tecnologia elettrica attecchirà nell’automobilismo ci ritroveremo con una quantità immane di batterie da smaltire o riciclare.

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Attualmente è stata inventata la tecnologia dell’auto elettrica, ma non ancora quella per lo smaltimento delle batterie. L’Italia ne è praticamente priva.

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Al momento le batterie delle auto italiane vengono inviate in Germania, Francia, Belgio e anche USA per il loro smaltimento. Qui per le batterie ci saranno due possibilità: il riutilizzo, o il riciclo.

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Il riutilizzo passa per la rigenerazione dell’accumulatore che viene ristrutturato, ricaricato e                       re-immesso sul mercato.

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Per il riciclo ci sono due possibilità: il recupero dei materiali presenti nella batteria grazie a speciali forni; oppure grazie alla tecnica idrometallurgica.

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Sia il riutilizzo che il riciclo richiedono una tecnologia costosissima, con l’aggiunta della spedizione all’estero.

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Oltre al problema del petrolio per estrarre l’energia, e della difficoltà di smaltimento delle batterie, il terzo problema dell’auto elettrica è rappresentato dal litio, la sostanza attualmente usata per fabbricare le batterie.

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Il litio non è raro in natura, ma non è facile da estrarre. I migliori giacimenti di litio si trovano nel sottosuolo dei laghi salati dell’Asia centrale e delle Ande in Sudamerica. La tecnologia per l’estrazione non è molto economica, anche se si ritiene che solo ora l’industria se ne stia occupando; e che quando ci sarà la volontà di estrarlo diventerà facile farlo come per le tradizionali fonti di energia.

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Per risolvere questi problemi si sta pensando a costruire delle batterie sempre più efficienti e durature, alcune costruite con sostanza diverse dal litio come il sale e lo zolfo, ma i costi sono alti e l’impatto ambientale può diventare sempre assai critico.

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Se  l’auto elettrica ha ridotto le emissioni di sostanze tossiche nell’aria, non ha risolto il problema dell’inquinamento ambientale. Le uniche frontiere proponibili al mondo dell’auto rimangono quelle dell’auto a idrogeno, o a energia solare; ma entrambe rappresentano un livello pionieristico della tecnologia. La prima sta mostrando i primi bagliori in Giappone, la seconda rimane a un livello quasi fantascientifico, rimanendo chiusa all’interno dei laboratori di ricerca.

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