Il 10 e 11 Aprile si è
/nsvolta a Roma, presso il “Centro Congressi Roma Eventi” la terza conferenza
/nannuale FIRE, Federazione Italiana per l’uso Razionale dell’Energia. Tema
/ncentrale della conferenza: i certificati bianchi, anche detti “Titoli di
/nEfficienza Energetica”.
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I certificati bianchi
/nsono titoli che certificano il conseguimento di risparmi energetici, il loro
/nsistema è stato introdotto nella legislazione italiana il 20 luglio del 2004 e
/nprevede che i distributori di energia elettrica e di gas naturale raggiungano
/ndeterminati obiettivi quantitativi di risparmio di energia primaria. L’obiettivo
/ncentrale della conferenza è stato quello di effettuare un’analisi sull’attuale
/nsituazione relativa al sistema dei certificati bianchi, attraverso un dibattito
/nche ha coinvolto le istituzioni e i principali stakeholder del settore. Altri
/npunti discussi dai relatori nelle due giornate di dibattito sono stati: le
/nnuove regole sul rimborso in tariffa e sui grandi progetti, la direttiva
/n2012/27 sull’efficienza energetica e i certificati bianchi come strumento per
/nla riqualificazione dei processi industriali.
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Ai microfoni
/ndell’U.Di.Con Dario Di Santo, direttore generale della FIRE e relatore alla
/nconferenza sul tema: “Incentivare l’efficienza energetica: 10 anni di TEE”, ha
/nribadito l’importanza del sistema dei certificati bianchi. A suo avviso, tale
/nsistema può essere molto utile alle aziende, soprattutto nel settore
/nindustriale, per riuscire a realizzare interventi di efficientamento energetico
/naltrimenti estremamente difficili da realizzare per motivi economici.
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Anche il relatore Mauro Mallone,
/ndirettore della Divisione Sviluppo Energetico Sostenibile, ha affermato
/nl’importanza del meccanismo di questi titoli, evidenziando come nel 2012 circa
/nil 50 per cento del risparmio complessivo realizzato in Italia sia stato
/ndeterminato proprio con il sistema dei certificati bianchi. Ha inoltre sottolineato
/nl’importanza della figura dell’Italia, affermando che nella nuova direttiva
/nsull’efficienza energetica la stessa Commissione europea ha previsto per tutti
/ngli stati membri di istituire un meccanismo analogo al nostro.
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Alla terza conferenza annuale
/ndella FIRE era presente inoltre la Senatrice Laura Puppato che ci ha rilasciato
/nl’intervista riportata di seguito.
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Che cosa emerge secondo lei da
/nquesta terza conferenza annuale della FIRE?
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Intanto emergono delle sollecitazioni della politica; positivi i dati
/nche io leggo rispetto a quello che è stato finora l’efficientamento energetico
/nper l’Italia rispetto al trattato di Kyoto che era per noi quasi un’illusione
/nperché eravamo veramente malmessi fino a qualche tempo fa, non solo per la riduzione
/ndella quantità di energia determinata dal fattore crisi ma proprio per un
/nefficientamento energetico che si è prodotto in particolare nel settore dei
/nprivati e del civile. Adesso credo che con il piano di efficienza energetica
/nche è stato disegnato nel 2012, a seguito della direttiva europea 27, si debba
/nperò cercare di evitare la schizofrenia che è stata invece creata nel campo
/nindustriale. Mi spiego meglio: importante capire che la crisi ha posto in
/nessere delle difficoltà per le industrie energivore italiane, spesso per la
/nverità, industrie energivore che provenivano da realtà multinazionali e da
/naltri paesi e che quindi vedevano nell’Italia un paese da cui fuggire per i
/ncosti dell’energia molto alti. Questo ha prodotto che il governo, come dire, abbia
/nmesso in campo delle situazioni di favore verso queste imprese non tenendo in
/nconsiderazione che questo danneggia inevitabilmente coloro che invece hanno
/ninvestito per raggiungere l’efficienza della propria impresa. Scegliere di
/npremiare coloro i quali, pur essendo industrie energivore, mettono in campo
/nsistemi di cambiamento strutturale del tema energia, credo sia uno dei grandi
/ntemi che dobbiamo affrontare.
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Quale è stato secondo lei,
/nl’impatto maggiormente significativo della promozione dello sviluppo dei
/ncertificati bianchi in questi ultimi dieci anni?
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Si sono ottenuti degli obiettivi da parte delle imprese, da parte dei
/ncittadini, relativamente a questo sistema. E’ un sistema che deve venire ancora
/nulteriormente valorizzato. Ripeto, non bastano certo i 5 milioni di quest’anno
/ne i 25 milioni previsti dal fondo incentivazioni o, come dire, lo standard che
/nsi è acquisito. Bisogna andare avanti, cercare di capire dove è utile puntare
/nper raggiungere il migliore dei risultati possibili, cioè per raggiungere
/nquegli obiettivi che ci stiamo dando per il 2020. Come è avvenuto per il
/ntrattato di Kyoto è necessario superarli; vorrebbe dire mettere in campo una
/npotenzialità anche in termini occupazionali niente affatto banale. Si parla da
/n100 mila a 400 mila posti di lavoro solo in questo settore. Sono tematiche che
/ndevono vederci molto attenti, molto accorti.
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Una previsione sul futuro della
/nfigura dell’Italia in rapporto all’emergere a livello internazionale di altri
/npaesi nella promozione dei certificati bianchi?
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Noi abbiamo delle grosse potenzialità, non solo perché qui, come si è
/nvisto anche oggi, è concentrata un’intelligenza creativa, capace, dal punto di
/nvista produttivo in questi settori, ma perché questi settori producono
/ntantissima occupazione e, oltretutto, permettono di risolvere i problemi della
/nbilancia dei pagamenti quindi prendiamo tre piccioni con una fava. Mi sa che è
/ndavvero fondamentale che lo facciamo.