Il Ministero della Salute rende noti, tramite comunicato, i nomi delle aziende i cui prodotti sono risultati positivi ai test sulla presenza di carne bovina in etichetta. In totale, com’è riportato, sono sedici le aziende coinvolte in Italia. Il nostro paese ha compiuto 361 controlli a campione, dove sono state riscontrate quattordici positività alla carne equina (3,87%). In seguito a questi controlli nelle stesse aziende o in aziende collegate, dove sono state riscontrate le positività, il Ministero della Salute italiano ha predisposto nuovi controlli eseguendo anche il prelievo di altri novantatré campioni e, in questo successivo campionamento sono state rinvenute diciannove positività (pari al 20,43%).  La percentuale si alza sensibilmente poiché si tratta di aziende dove erano già state riscontrate positività o erano aziende collegate poiché fornitrici di materia prima. Questo fenomeno non ha colpito, però, solo l’Italia. Lo scandalo delle lasagne e degli hamburger “taroccati” con carne di cavallo è emerso in Gran Bretagna e si è esteso anche ad altri paesi europei. Considerando che non si è riusciti a stabilire quante confezioni di prodotti surgelati potessero contenere carne equina, il governo inglese ha aperto un’inchiesta per verificare se alcuni animali malati siano finiti nel tritacarne dell’industria alimentare, diversamente da quanto reso noto sulle etichette. Questo scandalo della carne da cavallo, che ha colpito quasi tutta l’Europa, per via forse dello stesso fornitore, in particolare in Italia e Francia, ha causato un forte calo sulle vendite di primi piatti pronti, surgelati e ragù. 

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