Ennesima stangata nel settore sanitario. Dopo la decisione da parte dell’Aifa (Agenzia italiana per il farmaco) di abbassare il valore dei rimborsi per i cosiddetti “equivalenti” dal 10 al 40%, provocando un aumento del costo del farmaco generico, Federfarma ha pubblicato i risultati sul rapporto 2010, mettendo in evidenza un aumento della spesa dei cittadini per l’acquisto di farmaci. Secondo l’indagine, gli italiani avrebbero speso quasi un miliardo di euro in medicinali, con un netto incremento rispetto all’anno precedente: ogni utente avrebbe quindi acquistato una media di 18 confezioni di medicinali con il ticket, ma la somma pagata di propria tasca sarebbe aumentata, incidendo sulla spesa lorda dal 6,6% dello scorso anno al 7,6%.
I ticket non sono comunque adottati in tutte le Regioni e le incidenze maggiori si sarebbero registrate in Sicilia, Veneto e Lombardia, con il 10% sul totale della spesa, per arrivare a quelle più basse (4% ) di Valle d’Aosta, Trento e Friuli-Venezia Giulia.
Il rapporto rivela inoltre che, nel 2010, è aumentato il numero complessivo di ricette (+2,6%): in tutto quasi 587 milioni, con una media di poco meno di dieci ricette per cittadino. Le confezioni di medicinali erogate a carico del Ssn sono state oltre 1 miliardo e 73 milioni, con incremento del +2,6% rispetto al 2009. Questo perché si prescrivono più farmaci, ma in media il prezzo è più basso.
Le previsioni per il futuro sulle tasche dei cittadini, però, sono tutt’altro che rosee: infatti, una recente delibera, l’Aifa, ha abbassato i prezzi di riferimento di più di 4.000 medicinali, andando a maggiorare la quota differenziale tra prezzo del medicinale prescrivibile e prezzo di riferimento pagato dai cittadini che risiedono nelle regioni che non applicano il ticket sui medicinali.
Questa decisione, che si tramuterà ovviamente in un risparmio di 609 milioni all’anno per il Servizio sanitario nazionale, rappresenterà un ulteriore aggravio per il portafoglio delle famiglie.
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