Consumatori di tutto il mondo euforici per l’uscita dell’ultimo gioiello prodotto dalla Apple, lo smartphone che non sembra neanche un cellulare, viste le caratteristiche molto più simili ad un computer portatile. Due milioni di prodotti venduti in prevendita danno l’idea dell’attesa che c’era tra gli appassionati del settore, letteralmente impazziti al punto tale da mettersi in fila davanti ai negozi dell’azienda già dalla sera prima, pur di riuscire ad acquistare i pochi pezzi messi in vendita il giorno del lancio ufficiale. 
Se da una parte è inutile entrare nel merito delle innumerevoli applicazioni che rendono l’oggetto a dir poco unico nel suo genere, d’altro canto non mancano i lati negativi: non è infatti una novità che Apple non rispetti la garanzia legale di 2 anni sui nuovi prodotti. Il colosso mondiale, nonostante lo scorso anno sia stata condannata e multata per non aver informato in modo adeguato i consumatori circa il loro diritto di assistenza biennale gratuita, continua a fare come le pare: la garanzia standard americana è di un anno, trascorso il quale parte una garanzia aggiuntiva denominata Apple Care, che viene offerta come opzionale, estendendo a 2 anni la garanzia totale, il tutto alla modica cifra di 99 dollari.
Tutto ciò viola gli art. 128-135 del Codice del Consumo che disciplinano, appunto, la garanzia legale di conformità e le garanzie commerciali per i beni di consumo.
È pur vero che Apple continua imperterrita ad offrire lo stesso trattamento, forte del fatturato da capogiro che permette all’azienda di non rispettare le regole, trovando più conveniente pagare le salate sanzioni.
 Il 21 settembre scorso il Commissario alla Giustizia Viviane Reding ha esortato con una lettera i Paesi membri a vigilare sull’effettiva applicazione delle norme sulla garanzia, ma ancora nulla è stato fatto.
L’U.Di.Con rimane a disposizione dei cittadini per inoltrare le segnalazioni all’Antitrust, con la speranza che prima o poi l’azienda rispetti la normativa.
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