Buone notizie per i contribuenti, almeno per tutti coloro alle prese con liti pendenti davanti alle Commissione tributarie o al giudice ordinario, in ogni grado di giudizio. Innanzitutto va detto che per lite pendente si intende quella in cui è parte l’Agenzia delle Entrate e che riguarda avvisi di accertamento, provvedimenti di irrogazione delle sanzioni e ogni altro atto di imposizione, per i quali al 1° maggio 2011, è stato proposto l’atto introduttivo del giudizio, nonché quella per la quale l’atto introduttivo sia stato dichiarato inammissibile con pronuncia non passata in giudicato. Secondo quanto stabilito dalla manovra correttiva, in vigore dal 6 maggio 2011, sarà possibile  quindi sanare, in modo agevolato, le liti tributarie in essere alla data del 1° maggio 2011 con l’Agenzia delle Entrate, se di valore non superiore ai 20.000 euro.
Cosa comporta tutto ciò? Le liti fiscali pendenti  di importo fino a 2.000 euro potranno essere chiuse dal contribuente versando 150 euro. Per quelle da 2 a 20.000 il costo della chiusura sarà variabile: 10% del valore della lite se l’ultimo scontro lo ha vinto il contribuente; 50% se a vincere è stata l’amministrazione finanziaria; 30% nel caso in cui la lite penda ancora nel primo grado di giudizio e non ci sia stata alcuna pronuncia giurisdizionale. 
Secondo la nuova norma inoltre, si potranno chiudere le liti instaurate con le Entrate. Per farlo basterà seguire alcune regole: il contribuente dovrà versare le somme richieste entro il prossimo 30 novembre in un’unica soluzione, mentre la domanda di definizione agevolata andrà presentata entro il 31 marzo 2012.
Tutte le liti che possono rientrare nella nuova sanatoria sono di fatto sospese fino al 30 giugno 2012.
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