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Nella nuova finanziaria che il Governo sta per varare è
/ninclusa una norma che permetterà alle imprese commerciali di definire a loro piacere gli
/norari di apertura; dapprima nelle città d’arte e poi, a seguire, il tutto il
/nPaese. Questa libertà riguarderà sia gli orari serali che i giorni festivi domenica
/ninclusa e la mezza chiusura infrasettimanale ed è stata introdotta dal Ministro
/ndel Turismo, Michela Vittoria Brambilla.
L’iniziativa piace ai
/nconsumatori ma un po’ meno ai negozianti che nonostante abbiamo una certa
/nlibertà di apertura chiedono chiarezza  e
/nnon una gestione completamente individuale degli orari. Il tutto è ancora in
/nfase di approvazione e verranno prima fatti esperimenti per capire se questo
/nporterà ad un recupero economico.   Ipsos il 7 luglio ha condotto un sondaggio, su
/nun campione rappresentativo della popolazione adulta residente in Italia”.
/nE’ lo stesso Ministero del Turismo, in una nota, a darne notizia. “Il 78
/nper cento degli intervistati dà un giudizio positivo contro il 21 per cento di
/ngiudizi negativi. – prosegue la nota – La punta massima di consenso si registra
/ntra le persone “responsabili degli acquisti familiari” (82 per cento), seguiti
/ndai residenti in un Comune a vocazione turistica (76 per cento) e dai residenti
/nnelle grandi città (65 per cento). Non solo: il 71 per cento degli intervistati
/nsarebbe d’accordo ad estendere questo provvedimento a tutti i Comuni italiani
/n(il 26 per cento sarebbe contrario) con una punta massima di consenso tra i
/nresidenti nei Comuni a vocazione turistica (74 per cento). Sono particolarmente
/napprezzate le ripercussioni pratiche: i cittadini – soprattutto quelli che
/nlavorano – avranno la possibilità di fare i loro acquisti in orari più comodi e
/ni visitatori troveranno servizi adeguati alle loro esigenze in un Paese che è
/nconsiderato meta turistica per eccellenza.

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