A Casale Monferrato, in provincia di Alessandria, si trovava uno degli stabilimenti più importanti dell’Eternit, la multinazionale che ha legato il suo nome alle catastrofiche conseguenze del contatto dei suoi lavoratori con l’amianto, causa di un numero impressionante di decessi e malati. Fra ex lavoratori e semplici residenti sono morte 1.378 persone, e il processo che inizierà il 10 dicembre proverà a fare luce su una pagina oscura, fatta non solo di vite stroncate, ma anche di rimozione volontaria di cautele contro gli infortuni, e di interessi economici tutelati anche a costo di mettere a repentaglio la salute di molte persone. I reati contestati dal 1952 non sono in prescrizione perché il disastro è considerato ancora in atto, e sul banco degli imputati ci saranno il miliardario svizzero Stephan Schmidheiny, 62 anni, e il barone belga Jean Louis De Cartier De Marchienne, 88 anni.

UFFICIO LEGALE UDICON
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