Le società di telefonia mobile sono ormai delle habitués delle sanzioni dell’Antitrust. Il trend poco lusinghiero fatto di multe e richiami dell’Authority ai danni dei gestori telefonici prosegue infatti senza soluzione di continuità, investendo diversi tipi di “ (dis)servizi”.

L’Agcm ha inflitto una sanzione di 120mila euro ad H3g e di 50mila euro a One Italia a causa di servizi a pagamento non richiesti e diffusione di comunicazioni commerciali ingannevoli su un sito internet ( nella fattispecie www.pianeta3.it ); ha punito anche Tim per la promozione del concorso “Vinci quattro Fiat 500” per le sollecitazioni commerciali reiterate e non richieste miranti a partecipare al concorso in questione, condannandola a sborsare 300mila euro; e infine ha multato Vodafone per 185mila euro in riferimento alla promozione del profilo tariffario “Vodafone Christmas Card”, utilizzabile tra dicembre 2007 e gennaio 2008, e giudicata ambigua nella sua diffusione attraverso gli spot pubblicitari andati in onda in televisione.

Davanti all’incredibile frequenza con cui si verificano le violazioni da parte delle compagnie telefoniche e alla perseveranza con cui il consumatore viene ingannato, è legittimo pensare che le sanzioni pecuniarie adottate dall’Autorità Garante non rappresentino in realtà un deterrente adeguato, e che forse sarebbe opportuno intervenire, con delle sanzioni penali, per sradicare la cattiva abitudine di mettere in secondo piano la chiarezza e il diritto del cliente di usufruire di ciò che paga.

                                                                      FERDINANDO MORABITO

As Seen On

Successivo

I commenti sono chiusi.