Tecnicamente è un “social network”, una rete su internet tramite cui è possibile condividere foto, notizie e contenuti di vario genere con altre persone in tutto il mondo. In realtà è un autentico fenomeno sociale che da tempo ha travalicato i confini della comunicazione, per invadere il territorio di molti altri settori, non ultimo quello politico. Sebbene non manchino i suoi detrattori, spaventati dai meccanismi di controllo di orwelliana memoria che sembra incarnare, il numero di persone catturate dal fascino di Facebook continua a crescere vertiginosamente: gli iscritti sono ormai 175 milioni, per intenderci il triplo della popolazione italiana. Farne parte pare ormai, per chi abbia un minimo di confidenza col computer, uno status symbol irrinunciabile, che presto potrebbe essere coronato dalla nascita di una moneta per i micropagamenti.

L’idea di una valuta in vigore solo all’interno della comunità virtuale figlia di un’intuizione di Mark Zuckerberg, sulla falsariga di quanto avviene con Second Life, pare stia prendendo seriamente corpo. Si tratta di una rivoluzione per niente trascurabile nell’ambito del mondo virtuale, e destinata nondimeno ad avviare un dibattito che si preannuncia molto vivace.

Aldilà delle considerazioni di natura strettamente economica sull’opportunità o meno di una valuta nuova, che andrebbe ad affiancarsi ai metodi di pagamento attualmente esistenti, l’adozione di una moneta per effettuare le transazioni all’interno della popolazione di Facebook potrebbe avere un impatto significativo su una questione molto più immediata, ovvero le implicazioni profonde esistenti tra il reale e il virtuale. Senza avventurarsi in riflessioni fantascientifiche degne di scrittori distopici, ogni trasferimento di elementi reali nei mondi cosiddetti “virtuali” contribuisce ad assottigliare il confine che separa questi due universi, con tutte le conseguenze del caso.

Non è necessario essere catastrofisti o, per dirla alla Umberto Eco, “Apocalittici” davanti al progresso tecnologico, ma di sicuro è bene utilizzare la massima prudenza del caso prima di avventurarsi in seducenti novità che rischiano di cogliere impreparati molti individui. Sarebbe opportuno effettuare una campagna di informazione completa, capace di illustrare i pro e i contro della novità in esame, per evitare che l’entusiasmo generato da tutto ciò che aumenta confort e praticità della vita finisca con l’inghiottire chiunque decida di gettarsi tra le braccia dei miracoli della rete. Il pericolo di speculatori pronti a trarre profitto dalla novità in questione incombe già come un’ombra, per cui è fondamentale capire come potrebbero essere arginate le nuove truffe che inevitabilmente prenderebbero vita con la moneta di Facebook. Agire con oculatezza è, una volta di più, il modo più saggio per approcciarsi al problema ed evitare situazioni che potrebbero rivelarsi parecchio spiacevoli. Una buona prevenzione può essere più efficace di qualunque cura successiva.

                                                                  FERDINANDO MORABITO

I commenti sono chiusi.