“Prodotto da consumarsi solo dopo bollitura”: questa la dicitura che dovrà essere esposta, in rosso e a caratteri di almeno quattro centimetri, sulle macchine erogatrici di latte crudo. La data di scadenza, che dovrà essere indicata dal produttore, non potrà superare i tre giorni dalla messa a disposizione del consumatore. Vietato l’uso di bicchieri che possano incoraggiare a un consumo diretto, indicazione di bollitura anche su eventuali bottiglie presenti nelle macchine. E somministrazione di latte crudo vietata nella ristorazione collettiva e nelle mense scolastiche. Sono i provvedimenti disposti dall’ordinanza firmata dal sottosegretario alla Salute Francesca Martini.
“Solo dopo la bollitura – ha detto Martini – il latte si può consumare in sicurezza. Soggetti più fragili sul piano sanitario, come bambini, anziani e portatori di patologie, sono più esposti a patologie che possono essere trasmesse con gli alimenti”. E dunque “la bollitura del latte, per chi vuole utilizzare questo tipo di prodotto, è una necessità”. Fra le disposizioni dell’ordinanza, si prevede che in caso di cessione diretta il produttore è tenuto a informare il consumatore con mezzi idonei (come opuscoli) sulla necessità di consumare il latte previa bollitura. Finora sono 862 gli allevamenti autorizzati alla produzione di latte crudo e 1111 i distributori registrati.

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