L’Autorità per le comunicazioni ha approvato una delibera che riduce i tempi di attesa per cambiare gestore telefonico e mantenere lo stesso numero cioè Il servizio di “portabilità del numero” (Mobile Number Portability – MNP). La procedura della portabilità ruota intorno a tre soggetti: l’utente che decide di cambiare gestore mantenendo il proprio numero; l’operatore cedente/assegnatario (cd. Donating/Donor ); l’operatore ricevente (cd. Recipient ).  Le nuove regole per gli operatori entreranno in vigore con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. Il cambiamento più importante è il numero minimo di richieste che gli operatori “donanti” (quelli che cedono il cliente) sono obbligati a esaudire ogni giorno.
Secondo l’Autorità “l’inadeguatezza delle capacità di evasione degli ordini di portabilità rispetto alle esigenze del mercato comporta un danno concreto ed attuale per i consumatori, che vedono allungarsi i tempi per l’attivazione della prestazione richiesta”. Per questo è stato deciso di alzare del 33 per cento il tetto minimo di pratiche giornaliere a cui dare risposta. Attualmente tutti e quattro i gestori mobili (Tim, Vodafone, Wind e 3) hanno un tetto minimo di 9000 richieste; con le nuove regole per i due big del settore (Tim e Vodafone) il tetto sarà di 12 mila. Per Wind e 3, invece, è previsto l’obbligo di comunicare all’Autorità, entro il giorno 10 di ogni mese, il numero medio di richieste ricevute: se le richieste sono più di 8 mila, il tetto sale automaticamente a 12 mila nel mese successivo.
La portabilità però pone un nuovo problema sul fronte dei prezzi: chi chiama un numero non può più riconoscere con certezza, attraverso il prefisso, l’operatore e la tariffa corrispondente.

As Seen On
I commenti sono chiusi.