Roma, 26/09/2019 – “Siamo sorpresi dalla decisione della Corte di Giustizia di limitare così pesantemente l’efficacia della norma sul diritto all’oblio, circoscrivendola soltanto alle ricerche effettuate dai siti nazionali ed escludendo quelle extra-europee, adducendo come motivazione il bilanciamento tra il diritto alla privacy e la libertà di informazione – scrive in una nota il Presidente Nazionale dell’U.Di.Con. Denis Nesci – sebbene ci troviamo d’accordo con la necessità di tale bilanciamento, crediamo che la linea vada tracciata un po’ più in là, soprattutto considerando la prassi, ormai consolidata, di ricercare notizie su una persona in sede di colloquio di lavoro, ad esempio”.

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Nei giorni scorsi, ha fatto discutere la scelta della Corte di Giustizia dell’Unione Europea di non obbligare Google, e altri motori di ricerca, a non deindicizzare a livello mondiale i link che ricadono nel diritto all’oblio rendendo, di fatto, tale normativa monca, in quanto soltanto le ricerche effettuate dai siti nazionali saranno soggette alla norma; basterebbe cambiare il dominio del sito, da .it a .com, e qualche altra impostazione alla portata di tutti, per avere accesso ai risultati completi.

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In questo momento storico la nostra civiltà è così globalizzata che non possiamo più ragionare in termini ‘locali’, ma dovremmo iniziare a prendere in considerazione l’intero pianeta – continua Nesci – inoltre, gli algoritmi dei motori di ricerca lasciano ancora pieghe nelle quali si possono insinuare notizie false o anche articoli di giornale che, legittimamente, magari hanno riportato la notizia di una persona indagata per un reato. Come garantire il diritto all’oblio, allora, nel caso quella persona sia stata, successivamente, scagionata o rimossa dal registro degli indagati? Come evitare il pregiudizio in sede di un colloquio o nella vita di tutti i giorni? Dal momento che la Corte ha lasciato libertà legislativa alle Autorità nazionali – conclude Nesci – ci appelliamo al Garante italiano per la Privacy affinché possa riempire questo incredibile vuoto legislativo”.

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