All’inizio di luglio, è stato presentato in Senato un disegno di legge contro l’obsolescenza programmata, vale a dire un insieme di tecniche messe in atto dalle aziende per limitare intenzionalmente la durata di un bene di consumo al fine di aumentare il tasso di sostituzione.
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Il concetto non è di recente introduzione; il primo esempio di tale pratica risale a quasi un secolo fa quando, nel 1925, un cartello composto dai principali produttori di lampade ad incandescenza si mise d’accordo per accorciare la vita dei filamenti da circa 2500 a 1000 ore. Inutile dire che le vendite dei bulbi crebbero, permettendo alle compagnie di aumentare considerevolmente i loro profitti – e non si è trattato di un esperimento isolato, se è vero che dagli anni 70 la vita media di un apparecchio si è ridotta sensibilmente e l’obsolescenza programmata costa ai cittadini europei circa 100 miliardi l’anno, oltre ad avere un significativo impatto ambientale.
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Il DDL n. 615 apporta alcune modifiche al Codice del Consumo, il testo di riferimento nella tutela dei diritti dei consumatori, e pone l’Italia in prima linea contro suddetta pratica, particolarmente diffusa nel mondo della tecnologia, come già evidenziato dalle sanzioni comminate dall’Antitrust a Samsung e Apple (rispettivamente 5 milioni e 10 milioni di euro); il disegno prevede espressamente, infatti, che non vengano impiegate tecniche di costruzione o materiali che possano ridurre la longevità di un bene o rendere difficoltosa la riparazione, software che ne possano ridurre la funzionalità e stabilisce un numero minimo di anni dopo la fine della commercializzazione del prodotto durante i quali devono essere garantite le parti di ricambio.
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Viene inoltre proposta l’estensione della responsabilità del venditore a 5 anni per i beni di consumo elettrici e elettrodomestici di piccole dimensioni e 10 per quelli di grandi dimensioni, nonché la proroga da sei mesi a un anno per la manifestazione di un difetto di conformità e da ventisei mesi a 4 (beni di piccole dimensioni) e 8 anni (beni di grandi dimensioni) per la garanzia legale.
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Non ci resta che attendere gli sviluppi in merito – avremo cura di informarvi sugli ulteriori aggiornamenti.
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