Recentemente il mondo di internet è stato scosso da un’APP, apparsa sul Play Store (il negozio di applicazioni del sistema operativo Android) chiamata DeepNude. Essa, poi cancellata dai suoi creatori, permetteva di creare, sfruttando l’intelligenza artificiale, un’immagine di nudo a partire da una serie di foto di un soggetto (solamente femminile).

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Nonostante la presenza di una filigrana apposta sull’immagine e recante il nome dell’applicazione (che poteva comunque essere rimossa con l’acquisto della versione premium del servizio), non è difficile aspettarsi un uso improprio di queste foto, che ad oggi sono ancora in circolazione su canali Telegram o forum. Anche l’app stessa è, purtroppo, ancora facilmente reperibile online.

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L’applicazione si basa sulla tecnologia conosciuta come deepfake, un sistema di sintetizzazione di immagini che agisce sovrapponendo e fondendo una fotografia su una seconda. L’algoritmo funziona terribilmente bene, tant’è che nei mesi scorsi sono diventati molto popolari dei brevi filmati pornografici con protagoniste delle attrici famose. Non è complicato immaginare che ciò abbia implicazioni devastanti anche sugli utenti comuni, dando la possibilità a malintenzionati di molestare e ricattare le proprie vittime con immagini e video difficilmente classificabili come falsi.

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Negli Stati Uniti, già molti stati si stanno muovendo verso questa nuova, preoccupante, forma di revenge porn; il Congresso della Virginia, infatti, ha da poco approvato una legge che punisce chi diffonde immagini e video deepfake, con pene fino a 12 mesi. Non ci resta che attendere e sperare che provvedimenti simili, se non più duri, vengano presi al più presto possibile anche in Europa e in Italia.

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