La Giornata Mondiale del Risparmio, che si celebra oggi in tutto il mondo, ci consegna una fotografia che conosciamo bene: aumenta la tendenza a risparmiare e diminuiscono i consumi. Due processi inversi dovuti alla percezione negativa degli italiani, convinti che la crisi non sia affatto alle spalle ma che ci attendano, ancora, tempi duri da affrontare. Niente eccessi, la coperta è ancora troppo corta.

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La nascita della Giornata Mondiale del Risparmio, dunque, non poteva che avere come ispiratore un nostro connazionale, Maffeo Pantaleoni, con il suo discorso tenutosi al meeting tra 26 Casse di Risparmio di altrettanti Paesi a Milano nel lontano 1924. L’incertezza, il feeling più diffuso, genera preoccupazione per il futuro, nonostante la fiducia sia nuovamente in crescita. L’ottimismo attraversa il Belpaese ed è maggiore tra i giovani del Sud. Si registra, nello stesso tempo, anche la crescita di coloro che prevedono un peggioramento delle condizioni di vita nell’immediato futuro. E questo non è l’unico dato contraddittorio.

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L’italiano tende a risparmiare ed a non intaccare il risparmio accumulato, ma cresce il numero di quelli che ricorrono ai prestiti per sostenere le spese. Gli istituti di settore hanno quantificato il risparmio degli italiani in una cifra equivalente al doppio del debito pubblico. Una montagna di oltre 4.000 miliardi che ha retto agli innalzamenti dello spread, causati da una crisi sempre dietro l’angolo. I risparmiatori, che preferiscono liquidi e mattone, si dicono soddisfatti della gestione dei propri risparmi, mentre chi è già in difficoltà, si ritrova a dover tagliare sempre più sulle spese, anche quelle necessarie.

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