Non esiste target per chi gioca d’azzardo, anziani, studenti, lavoratori o disoccupati, tutti puntano alla vincita miliardaria o a quella anche minima che dia però quel brivido di cui si ciba il giocatore d’azzardo. Una delle peggiori droghe del ventunesimo secolo, una vera piaga sociale che rovina molte famiglie italiane. Il problema principale del gioco d’azzardo o quanto meno uno dei principali, è la facilità con la quale una persona può reperire un punto fisico dove giocare o, peggio ancora, la facilità con la quale può giocare comodamente da casa con il proprio computer.
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Secondo alcuni dati, gli italiani avrebbero speso poco più di 100 miliardi di euro, con un aumento di oltre il 5% rispetto al 2016 e confrontando i dati dell’ultimo decennio addirittura la stima supera il 140%, un vero e proprio allarme rosso per tutti. Il problema come dicevamo prima, probabilmente, è alla base, con lo Stato troppo spesso favorisce di fatto, il gioco d’azzardo. Le politiche di istruzione per spiegare quanto la ludopatia crei dipendenza sono fini a sé stesse, quando un giocatore inizia a scommettere potrebbe già essere troppo tardi.
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A tutto questo si aggiunge l’altro lato della medaglia, quello più deep, del gioco illegale, ormai ben radicato su tutto il territorio nazionale. Oltre il 20% del gioco in Italia, secondo dati sono approssimativi, vista l’impossibilità di reperire la totalità dei dati facenti capo a questa pratica negativa, è illegale. La maggior pare del gioco sommerso è radicato al Sud. Sempre più giovani si perdono nelle vie tortuose del gioco d’azzardo, annullando la propria vita e tralasciando tutte le cose importanti. Intervenire sui giovani sarà necessario per provare a cambiare una tendenza che è diventata ormai drammatica.
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