È il periodo del 5G, lo è già stato e lo sarà ancora per diverso tempo. La gara per le frequenze da utilizzare per il lancio dei nuovi servizi superveloci, avrà bisogno dei paletti necessari a garantire l’adeguata concorrenza al mercato delle comunicazioni mobili. Tant’è vero che alla prima parte della gara non parteciperanno Telecom, Vodafon e Wind-Tre. Proprio questo è l’obiettivo dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato. Il piatto è appetibile, forse il più gustoso degli ultimi anni, comunicazioni sempre più veloci e all’apparenza più affidabili, oggetti sempre connessi, per quello che sarà un’IOT (Internet Of Things) sempre più presente nella vita di tutti.

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Sarà importante raggiungere due obiettivi, come ha specificato anche l’Agcm, in primis un ampo livello di copertura, in modo da poter garantire un accesso agli utenti presenti su tutto il territorio nazionale per ciò che riguarderà il 5G. Appare sempre più chiara, inoltre, la necessità di garantire un mercato più aperto, soprattutto visto il rinnovo dei diritti d’uso delle frequenze, senza svolgimento di gare. I colossi al momento hanno un peso specifico troppo importante ed il rischio di mantenere un mercato che di fatto ha le caratteristiche di un oligopolio è alto.

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Si attendono gli sviluppi, quindi, intanto l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato è alla finestra per far sì che nulla sia lasciato al caso. La portata del 5G è ormai conosciuta a tutti, non sarà uno scherzo vigilare sull’andamento di questa gara, complicata, difficile, ma dall’importanza epocale. Nel frattempo l’Internet delle cose è già qui.

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