Ha fatto molto discutere il caso del Secondary ticketing, il mercato di vendita di biglietti per eventi venduti a prezzi maggiorati, parallelo a quello autorizzato, molto attivo su internet e che genera un mercato decisamente più oneroso a danno del consumatore.

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Numerosi sono stati gli utenti che, tramite le associazioni di categoria, hanno avanzato delle perplessità sia per quanto riguarda l’eccessivo prezzo dei biglietti, sia per ciò che riguarda la loro autenticità oltre che per l’esaurimento immediato dei ticket a disposizione.

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Quest’ultimo caso, in particolare, ha riguardato la querelle che ha visto protagonisti Ticketone e AGCM.

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Più nello specifico, l’ Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato aveva sanzionato Ticketone per la presunta carenza di controllo sul sistema di acquisto dei biglietti per eventi che sembravano essere preda di diversi bot.

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Dopo la sanzione imposta dall’ Antitrust, Ticketone  aveva fatto presente di voler fare ricorso al TAR Lazio in quanto sosteneva l’infondatezza delle accuse rivoltegli. La sentenza del TAR ha deluso le aspettative di molti consumatori accogliendo il ricorso di Ticketone, ritenendo che la parte ricorrente non abbia effettuato un’attività con l’acquirente multiplo, che ha danneggiato i consumatori. La reale attività che danneggia il consumatore è avvenuta tra l’acquirente multiplo e i consumatori stessi in quanto questi ultimi hanno scelto consapevolmente di acquistare un biglietto a un prezzo maggiorato pur di partecipare all’evento contribuendo ad avvantaggiare il mercato secondario.

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