La campagna contro il telemarketing selvaggio ha raggiunto le 10 mila firme, ma non si ferma; è urgente una riforma del Registro delle Opposizioni.

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Roma, 8 giugno 2016 – In Italia su 115 milioni di linee telefoniche, tra fisse e mobili, solo 13 milioni (11,3%) sono negli elenchi e, di queste, appena poco più di 1 milione e mezzo (1,3% circa) sono iscritte al Registro: ciò dimostra, una volta di più, che è necessario estendere il potere del Registro delle Opposizioni, permettendo l’iscrizione a tutte le linee, anche quelle private, e rendendolo valido anche per le autorizzazioni date in passato. E' quanto dichiarano le associazioni: Unione Nazionale Consumatori, Cittadinanzattiva, Movimento Difesa del Cittadino e Udicon, unite per la campagna contro le chiamate indesiderate.

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La campagna, diffusa sui social attraverso l'hashtag #nondisturbarmi e all'indirizzo http://www.consumatori.it/stop-chiamate-indesiderate/ , ha raggiunto le 10 mila iscrizioni, ma la corsa per ottenere un teleselling rispettoso della privacy non si ferma: in attesa del disegno di legge per il mercato e la concorrenza, che prevede norme di riforma del Registro delle opposizioni, finora rivelatosi inefficace,  le associazioni hanno chiesto un incontro al Garante della privacy Antonello Soro per consegnargli le firme raccolte.

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Ecco le richieste delle associazioni:

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1) Introduzione di un meccanismo di corresponsabilità tra l’azienda che avvia la campagna e il call-center che fa le telefonate (per evitare rimpalli di responsabilità e di dover perseguire piccoli call-center con sede all’estero), prevedendo anche un attività di monitoraggio e di educazione da parte del gestore.

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2) Potenziamento del Registro pubblico delle opposizioni, così da ampliarne le prerogative prevedendo: la possibilità di iscrivere anche i numeri di cellulare e soprattutto che una volta iscritto il proprio numero, si possano così “cancellare” tutti i precedenti consensi (in modo tale da consentire al cittadino di riprendere il pieno controllo dei propri dati).

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Sarebbe inoltre preziosa l’istituzione di un Registro per censire le campagne promozionali (con indicazione dell’operatore che lancia la campagna, il periodo di riferimento e i numeri utilizzati per chiamare i consumatori) così da evitare all’utente di dover fare indagini complicate per scoprire chi lo ha disturbato

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3) Incentivare gli operatori a gestire meglio i dati in loro possesso: il sistema attuale è costruito in modo tale da disincentivare le buone pratiche. Oggi, infatti, il pagamento alla Fondazione Ugo Bordoni (che si occupa del Registro) è proporzionale all’attività di scrematura dei numeri: tanto più pulisce le liste, tanto più l’azienda deve pagare la Fondazione. Ma in questo modo si disincentivano le imprese a cancellare i numeri (di fatto questi preferiscono pagare le sanzioni), mentre sarebbe meglio stabilire il pagamento in base al fatturato.

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Firma la nostra petizione e dì la tua su Facebook e Twitter attraverso l’hashtag#nondisturbarmi

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Scarica i poster Uomo e Donna della campagna!

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