Sono terminati ieri i lavori del tavolo tecnico sulla questione scatenata dall’introduzione della Bolletta 2.0, organizzato dal Ministero dello Sviluppo Economico, nel quale sono stati discussi numerosi punti importanti. Partiamo dall’inizio, che cos’è la bolletta 2.0? In poche parole la classica bolletta che riferiva i consumi di energia è stata sostanzialmente rivisitata e resa, dove possibile, prevalentemente in forma digitale. Racchiusa in due fogli con un format più snello, cerca di spiegare in modo semplice e chiaro i consumi. Questa nuova tipologia di bolletta inoltre garantirà anche una maggiore chiarezza in caso di eventuali ricalcoli, in altre parole i conguagli, che avranno particolare evidenza in un apposito riquadro in caso di modifiche dei consumi misurati, ad esempio per errori di fatturazione.

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Ciò che non ha convinto una parte dei  partecipanti al tavolo tecnico e in particolare le associazioni dei consumatori, non è l’introduzione in sé della nuova tipologia di bolletta ma i numerosi punti oscuri che si celano dietro essa, compreso l’inserimento della nuova tariffa D1. Da uno sguardo più attento si può notare che la tariffa D1 introduce un principio di maggior risparmio per chi consuma di più, al contrario coloro i quali hanno un consumo di energia inferiore pagheranno una bolletta complessivamente più elevata. Questa formulazione della tariffa rischia di creare ancora più confusione, provocando notevoli danni ai consumatori. All’intero della fattura tra le varie voci di spesa, mancheranno senza dubbio l’indicazione dettagliata dei consumi giornalieri, mensili e annui con l’ indicazione del costo dei kw/h che lasciano il posto ai costi medi, difficili da decifrare. Tale meccanismo è poco coerente con l’obiettivo posto di assicurare maggiore trasparenza proprio attraverso l’immissione in circolo della nuova bolletta. Specie se si pensa che a partire dall’1 gennaio del 2018  sarà obbligatorio e definitivo il passaggio di tutte le utenze, sia domestiche sia quelle appartenenti alle imprese,  al mercato libero, come stabilito dal Ddl Concorrenza.

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Argomento di dibattito sono state inoltre le proposte avanzate dal Ministero dello sviluppo economico riguardanti l’adozione di un protocollo di autoregolamentazione che impegni le imprese a incentivare le autoletture  e  la richiesta d’intervento da parte dell’Autorità per l’Energia riguardo le sanzioni nei confronti dei gestori che ritardano nel comunicare le letture dei contatori.

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Infine il Ministero ha previsto l’obbligo di rateizzazione per i maxi conguagli causati da ritardi non attribuibili  ad una dimenticanza o negligenza dei clienti. 

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