Reputo che la contestazione avvenuta gli scorsi giorni sia solo l’ennesima trovata per rallentare un recepimento della direttiva europea a cui dovevamo assolutamente uniformarci, in considerazione del fatto che non vengono avanzate valide alternative;  soprattutto mi sembra insensata una simile polemica alla luce delle tutele previste per i cittadini intestatari di mutuo,– afferma  il Presidente Nazionale dell’U.Di.Con., Denis Nesci – se proprio vogliamo trovare degli elementi di discussione, dobbiamo soffermarci su due aspetti che ad una prima lettura destano qualche perplessità. Mi riferisco in particolare, – continua il Presidente Nesci – alla possibilità per il cittadino sempre in regola con il pagamento, di vedersi pignorata la propria abitazione a fronte del mancato pagamento delle ultime 18 rate, un’eventualità che bisogna considerare a seguito di un evento improvviso come ad esempio la perdita di un lavoro; in merito a questo primo punto infatti è doveroso ragionare sulla possibilità di inserire delle clausole per venire incontro ad alcune esigenze particolari dei cittadini, per evitare di correre il rischio di far perdere al mutuatario tutto ciò per cui ha lavorato da una vita. Una seconda valutazione – prosegue Nesci – va fatta sulla corretta informazione fornita dagli istituti di credito ai cittadini al fine di rendere più comprensibile e trasparente possibile la clausola di inadempimento che rimane comunque una facoltà del cittadino; non dobbiamo perdere di vista l’obiettivo principale – conclude il Presidente dell’U.Di.Con – che dovrà essere sempre quello di tutelare una delle forme di investimento maggiormente utilizzato dagli italiani, soprattutto dai più  giovani i quali non chiedono nient’altro che garanzie”.  

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