“Reputiamo che ogni intervento destinato a migliorare il livello di attenzione per i diritti dei consumatori –sostiene Denis Nesci, Presidente Nazionale dell’Udicon- vada accolto con soddisfazione. Troppo spesso infatti la tutela dei cittadini alle prese con grandi aziende viene considerata quasi un optional, quando invece –aggiunge Nesci- dovrebbe essere sempre al centro del modo di operare di chi mette i propri servizi a disposizione della clientela”. 
Arriva la stangata dell’Antitrust sulla Ryanair: la compagnia aerea irlandese di Michael O’Leary, infatti, ha ricevuto una multa di 550 mila euro. Il provvedimento si abbatte sull’azienda perché rea di fornire assistenza ai passeggeri mediante un servizio di call center raggiungibile solo a pagamento e, inoltre, particolarmente oneroso. Le difficoltà di accesso al servizio, denunciate da molti utenti, non fanno altro che portare ad un innalzamento dei costi delle telefonate reputato assolutamente ingiustificabile, specialmente se si considera che tali chiamate sono spesso motivate dall’esercizio di specifiche prerogative contrattuali. Il procedimento da parte dell’Autorità Garante aveva preso il via il 6 giugno 2014 e tra le motivazioni alla base di numerose richieste di assistenza (molto costose e spesso disattese) troviamo, ad esempio, l’imbarco per persone con ridotta mobilità, la modifica della prenotazione, l’emissione della fattura commerciale e la richiesta di restituzione di somme addebitate per sbaglio. 
La misura dell’Antitrust non è un episodio isolato, ma rientra in un più ampio pacchetto di interventi dello stesso tenore relativi alle modalità di assistenza ai passeggeri del trasporto aereo, con particolare riferimento alle modalità di utilizzo delle linee telefoniche come strumento attraverso cui si esercita il diritto dei clienti di veder soddisfatte determinate clausole, previste dal contratto. Ryanair ha già iniziato a raddrizzare il tiro al riguardo attraverso iniziative quali l’assistenza via chat e la riduzione delle tariffe telefoniche, tanto che tali novità hanno influito sulla sanzione applicata: ad ogni modo, alla compagnia low cost rimangono 90 giorni di tempo per comunicare altri correttivi aventi come scopo quello di ridurre ulteriormente i comportamenti scorretti denunciati.
“Speriamo che il monitoraggio sulle compagnie aeree sia sempre puntuale e preciso –dice ancora il Presidente Nazionale dell’Unione per la Difesa dei Consumatori- poiché non sono rari i casi di comportamenti poco ortodossi nei confronti dei passeggeri, in particolare per quel che riguarda accessibilità e costi dei call center. L’Udicon dal canto suo –conclude Denis Nesci- continuerà a vigilare su situazioni che mettono in discussione le tutele a favore dei consumatori, segnalandole alle autorità competenti e fornendo ai cittadini tutto il supporto necessario per il riconoscimento dei diritti garantiti per legge”.
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