Centrale
/nper l’attività di monitoraggio del progetto “Occhio alla truffa” è stata  l’elaborazione di un questionario
/ncon il fine di delineare un’indagine conoscitiva avente ad oggetto la
/ncomprensione del fenomeno delle truffe. Il questionario, composto da 19 domande
/nper lo più a risposta chiusa è stato distribuito dallo staff di progetto ad un
/ncampione composto da tremila cittadini anziani (60 anni in su – 40 % donne 60 %
/nuomini) nei diversi sportelli, negli incontri e negli eventi informativi
/norganizzati nei centri anziani partner dell’iniziativa, durante il corso delle
/nattività progettuali. Attraverso una serie di domande che vogliono definire un
/nquadro preciso delle dinamiche che ruotano intorno alla problematica delle
/ntruffe, escludendo la parte iniziale formata da quesiti necessari a esaminare
/nle caratteristiche biografiche dell’intervistato (età, quartiere di residenza,
/nprofessione, composizione nucleo familiare), il questionario è stato diviso
/nfondamentalmente in tre diverse parti. Nella prima si è voluto osservare la
/nnaturale predisposizione dei cittadini anziani a subire reati di truffa
/nattraverso una serie di domande che avevano come obiettivo valutare la risposta
/ncomportamentale a eventuali ipotetiche situazioni di truffa. Nella seconda
/nparte si è voluto analizzare la percentuale relativa alla casistica delle
/ndifferenti truffe subite dagli utenti e la modalità di risoluzione della
/nproblematica da parte di questi ultimi. Nell’ultima parte del questionario,
/ninfine, i soggetti sono stati sottoposti a quesiti aventi come obiettivo quello
/ndi comprendere le modalità di reazione nel caso avessero subito problematiche
/ngeneriche legate ai consumi. Al contempo si è voluto capire quali fossero i
/nsettori dove gli utenti registravano i principali problemi legati a
/nquest’aspetto. Risulta interessante riportare alcuni tra i dati più importanti
/nemersi dall’indagine. Questi confermano la casistica relativa alla diffusione
/ndei casi di truffa all’interno della popolazione dei cittadini anziani; le
/npercentuali delineano la naturale tendenza degli intervistati a cadere con
/nrelativa facilità nei reati esaminati dall’indagine. Ad esempio, alla domanda
/n“Se si presentano presso la sua abitazione per proporle un contratto, come si
/ncomporta?” una grandissima percentuale, il 55 %, ha risposto che firmerebbe un
/ncontratto solo se veramente vantaggioso altrimenti vorrebbe pensarci un po’.
/nQuesta risposta evidenzia un atteggiamento molto favorevole all’emergere di
/ncasi di truffa poiché è un tratto tipico del truffatore il tentativo di
/nestrapolare denaro alla vittima proponendo un facile e prospero guadagno che si
/nrivela secondariamente solamente uno specchio per le allodole.

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Alla
/ndomanda “Come si comporta quando preleva dal bancomat?”, esclusa la percentuale
/ndi rispondenti, che, vista l’età, non utilizza questo strumento, una
/npercentuale relativamente alta (si parla del 14 %) non utilizza alcun tipo di
/nprecauzione al momento del ritiro del denaro.

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La
/ndomanda successiva ha voluto verificare la reazione dell’utente intervistato
/nnella situazione della cosiddetta “truffa del nipote”. In questo caso,
/nsolamente circa il 2 % è teoricamente disposto a pagare immediatamente il
/ntruffatore che si finge quasi sempre un amico del nipote della vittima puntando
/na colpire la sfera emotiva dell’intervistato. Un’alta percentuale, il 31, 6 %
/nperò, questo è un dato rilevante, pagherebbe dopo aver contattato direttamente
/nla persona interessata dal debito. In questo caso una risposta che sembra
/napparentemente esprimere un atteggiamento di prevenzione e autotutela in realtà
/nnasconde il rischio di subire il reato, poiché molto spesso i truffatori sono
/nin grado di fingersi telefonicamente un parente aiutati dall’aver acquisito in
/nprecedenza informazioni utili all’adempimento del reato. Il 66,4 % non
/npagherebbe assolutamente nulla in nessun caso.

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Un’altra
/ndomanda ha poi cercato di comprendere la reazione dell’intervistato nel momento
/nin cui un funzionario bussasse alla porta di casa. Osservando gli item scelti
/nin maggior numero, il 71,3 % dei soggetti sottoposti a questionario aprirebbe
/nla porta unicamente dopo aver visto anticipatamente un avviso all’ingresso
/ndello stabile o dopo aver chiamato l’ente per verificare la veridicità dei
/nfunzionari.

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Una
/npercentuale molto alta, il 27,2 % aprirebbe immediatamente sperando in un
/nofferta vantaggiosa. Questa eventualità rappresenta uno degli errori più comuni
/ncommessi dal truffato poiché l’atteggiamento più idoneo ai fini della
/nprevenzione dalle truffe sarebbe quello di non aprire a nessun funzionario
/nsenza aver telefonato all’ente o osservato un avviso posto in precedenza.

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Un
/ndato interessante riguarda un altro quesito che osserva la possibilità
/ndell’intervistato di recarsi da un mago o un cartomante per risolvere un
/nproblema di natura personale. Solamente una percentuale di poco inferiore al 2
/n% vede questa come una soluzione possibile e utile alla effettiva risoluzione
/ndel problema. Per quanto riguarda il resto degli intervistati, il 68 % dichiara
/ndi non credere alla magia e il 30,7 % ritiene che perderebbe i soldi non
/nrisolvendo alcun problema.

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Tra
/ngli intervistati una notevole percentuale ha subito uno o più reati di truffa
/n(21 %).

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Di
/nseguito sono riportate in maniera sintetica le differenti tipologie di truffe
/nsubite e le relative percentuali riferite alla popolazione di chi si è
/nimbattuto nelle seguenti forme di tale reato (in questo caso era possibile
/nindicare più risposte).

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Firme
/nfalse  14 %                                              Falsi funzionari 44 %

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Truffe
/nonline 3%                                               Falsi abbonamenti 2 %

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Clonazione
/ncarta bancomat 7,7 %                   Finti parenti 15,9 %

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Falsa
/nbeneficenza/eredità 1 %                                     Furto d’identità 4,1 %

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Scippi
/ne borseggi 5 %                                       False pietre preziose 0,5%

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Truffa
/ndella giacca 3,1 %

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Altro
/ndato interessante è che l’81% dei soggetti protagonisti dell’indagine
/nconoscitiva dichiara di non aver risolto il problema.

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Nell’ambito
/ndei consumi, invece, circa il 34% degli intervistati ha riscontrato
/nproblematiche legate al tema. Gli ambiti dove gli utenti hanno registrato il
/nmaggior numero di problematiche sono: utenze domestiche (48%), acquisti di beni
/ne servizi (30,3 %), firma di un contratto (16 %).

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In
/nconclusione è possibile evidenziare che dai risultati emerge, come già
/naffermato, la predisposizione di un buon numero di soggetti intervistati a
/ncadere in reati di truffe di diversa tipologia. Va tuttavia sottolineato il
/nlimite di un‘indagine di questo tipo. In una situazione reale, infatti, il
/nnumero di soggetti che cadrebbero vittime di truffa aumenterebbe in misura
/nevidente date le variabili di influenza legate al contesto. Rispondere ad un
/nquestionario permette di mantenere un livello di consapevolezza e lucidità
/ndecisamente maggiore rispetto a una situazione di vita reale.

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