Non si scopre certo oggi che la linea ferroviaria Roma-Viterbo sia da terzo mondo.

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    Non cambia mai nulla, si aspettano le sciagure per leggere sui quotidiani i proclami delle istituzioni: indagini interne che si avviano, provvedimenti, spot che si annunciano, ma la realtà è che tutti sanno, ma nessuno fa.

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     L’U.Di.Con. da tempo denuncia a tutti i livelli il degrado della linee ferroviarie, non in modo particolare al Lazio, ma anche ad altre regioni, sopratutto quelle del Mezzogiorno.

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    Le nostre non sono solo denunce, ma proposte concrete che, se prese in considerazione e messe in atto, potrebbero risollevare gli standard di sicurezza ad oggi inesistenti.

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     Proprio nel 2008 ci siamo rivolti al Governo affinché valutasse concretamente l’istituzione di un Autority sui trasporti con compiti di vigilanza, in modo da garantire l’efficacia di investimenti il cui unico scopo deve essere quello di migliorare il livello qualitativo dei servizi pubblici, rendendoli degni di un Paese che si vuole definire civile.

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     A partire dal 2009 le ferrovie dello Stato hanno aumentato in media del 17,8% il prezzo dei biglietti e degli abbonamenti, ma a fronte di questo aumento dei costi i servizi non sono affatto migliorati.

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     Recentemente abbiamo, infatti, denunciato lo scandalo del rimborso dei bonus causa ritardi, evidenziando che l’Italia è l’unico Paese europeo  che rimborsa i biglietti solo se il ritardo accumulato è di 60 minuti, a differenza di altri Paesi europei nei quali si ha diritto al rimborso se il ritardo del treno supera i 5 minuti.

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    Ci auguriamo che non sia necessario aspettare altre sciagure per far sì che, finalmente, spot e proclami diventino provvedimenti concreti.

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