L’Unione Europea ha adottato un nuovo logo per l’identificazione dei prodotti biologici che sostituisce, a partire dal 1° luglio 2010, quello finora adottato prima che entrasse in vigore la nuova legislazione quadro in materia di agricoltura biologica.

/n

Una garanzia, che sia ben chiara e visibile, che assicuri la conformità ai requisiti europei dell’ agricoltura biologica degli alimenti e dei prodotti biologici, soprattutto in tempi in cui non si fa che parlare di “filiera corta” e “chilometri zero” e nelle città italiane si moltiplicano i “farmer’s market”.

/n

Dunque, ai sensi delle nuove norme, sull’etichetta degli alimenti biologici deve essere obbligatoriamente riportato: il logo comunitario; l’indicazione del luogo in cui sono state coltivate le materia prime agricole di cui il prodotto è composto (es. “Agricoltura Ue” o “Agricoltura non Ue” oppure, anche,  “Agricoltura italiana”  quando tutte le materie prime agricole di cui il prodotto è composto sono state coltivate in Italia).

/n

L’uso del logo comunitario e l’indicazione di origine sono facoltativi per i prodotti importati dai paesi terzi. Tuttavia, se il logo comunitario figura nell’etichettatura, questa riporta anche l’indicazione d’origine per tale categoria di prodotti.

/n

Per questo motivo, quando si andrà a fare la spesa, basterà dare un’occhiata alla foglia stilizzata su fondo verde per riconoscere i prodotti biologici affinché non siano confusi con i prodotti a denominazione d’origine (Dop, Igp, Stg).

Precedente

Successivo

I commenti sono chiusi.