L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha deliberato che le società Enel Energia, Eni, AceaElectrabel Elettricità, AEM Energia, ASM Energia e Ambiente, Trenta, Enìa Energia, MPE Energia e Italcogim Energie hanno attuato pratiche commerciali scorrette nelle modalità di pubblicizzazione dei prezzi praticati nel mercato libero dell’energia e del gas.

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Secondo l’Autorità le nove società sanzionate hanno organizzato campagne pubblicitarie, attraverso diversi mezzi di comunicazione, in grado di indurre in errore i consumatori sul prezzo complessivo applicato per l’erogazione del servizio richiesto, con indicazioni non rispondenti al vero, inesatte o incomplete. Le campagne hanno riguardato in particolar le offerte c.d. “prezzo fisso/certo/bloccato” e c.d. “bioraria” di energia elettrica e gas.

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In particolare, in tali offerte non è stata sufficientemente specificata la presenza di componenti di prezzo regolamentate dall’Autorità per l’energia elettrica e il gas e, quindi, soggette a variazioni. Tali componenti possono ammontare anche ad oltre il 40% del costo complessivo sostenuto dal consumatore per i consumi di energia elettrica e gas. Inoltre, non sono stati adeguatamente indicati i maggiori costi dell’energia previsti nelle fasce diurne delle proposte reclamizzate.

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Le pratiche commerciali scorrette sanzionate vanno inquadrate, secondo l’Autorità, all’interno della recente liberalizzazione del settore della vendita dell’energia, avvenuta per il mercato del gas nel gennaio 2003 (ma che sta avendo effetti solo recentemente), e nel luglio 2007 per il mercato dell’energia elettrica. La liberalizzazione ha comportato l’ingresso sul mercato di numerosi nuovi operatori che, come anche gli ex-monopolisti, hanno cercato di guadagnare rapidamente quote di mercato investendo soprattutto in massicce campagne di comunicazione. Questa fase iniziale di presentazione di offerte sul mercato da parte dei diversi operatori ha reso il consumatore maggiormente bisognoso di chiarimenti e di informazioni, specie per quanto riguarda le reali condizioni economiche del servizio. A ciò non ha invece corrisposto un’informazione particolarmente chiara e corretta alla quale invece gli operatori sarebbero stati obbligati.

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Di seguito le sanzioni deliberate:

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         Enel Energia                        250.000 (duecentocinquantamila) euro);

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         Eni                                      260.000 (duecentosessantamila) euro;

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         AceaElectrabel Elettricità     135.000 (centotrentacinquemila) euro;

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         AEM Energia:                     140.000 (centoquarantamila) euro;

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         ASM Energia e Ambiente    110.000 (centodiecimila) euro;

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         Trenta                                 90.000 (novantamila) euro;

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         Enìa Energia                       95.000 (novantacinquemila) euro;

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         MPE Energia                       100.000 (centomila) euro;

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         Italcogim Energie                95.000 (novantacinquemila) euro.

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Roma, 3 gennaio 2009

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da: Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato

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