Un ragazzo italiano su 3 è obeso o in sovrappeso: questa generazione potrebbero essere la prima ad avere una vita più breve dei propri genitori per malattie causate da obesità e dal soprappeso. Negli ultimi 45 anni la dieta mediterranea è stata abbandonata e dal 1962 al 2002, in 15 paesi europei esaminati, l’apporto calorico giornaliero è aumentato di circa il 20%, passando da 2960 kcal a 3340 kcal. L’aumento di peso è un importante fattore di rischio per molte malattie come i problemi cardiocircolatori, il diabete, l’ipertensione, l’infarto e certi tipi di cancro. In Europa il 7% dei costi sanitari è dovuto proprio a malattie collegate direttamente all’obesità. La preoccupazione coinvolge direttamente anche l’Italia: su 5 milioni di obesi 800mila sono affetti da obesità grave e le spese socio-sanitarie dell’obesità nel nostro Paese sono stimate in circa 23 miliardi di euro annui. Oltre al ruolo del progressivo abbandono della dieta mediterranea la Coldiretti ricorda che la principale causa dell’obesità individuata dagli esperti è il minor esercizio fisico e il consumo di cibi grassi e ricchi di zucchero come le bibite gassate. Per questo occorre intervenire nelle case e nelle scuole con una maggiore attenzione ai menu anche delle mense dove deve essere garantita la presenza di cibi sani come i prodotti tradizionali e la frutta e verdura locale che troppo spesso mancano dalle tavole delle giovani generazioni.
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