Gas pagato in bolletta ma non consumato, con rincari in media del 10% e con punte che vanno dal 6% fino al 15%. E una stima complessiva di 500 milioni di metri cubi di gas pagato dai consumatori ma mai erogato. È quanto ha rilevato una perizia condotta per la procura di Milano su un campione di contatori i cui misuratori risultano alterati e resa nota da un’inchiesta del quotidiano “la Repubblica”. Italgas replica: “nessuna truffa a carico dei consumatori finali”.  La perizia del tecnico che è stata depositata ieri mattina all’interno di un’inchiesta condotta dai pubblici ministeri Sandro Raimondi e Letizia Mannella, che riguarda alcune società di spicco dell’industria energetica nazionale, da Snam Rete Gas ad Italgas, da Aem ad Arcalgas, ha accertato che le bollette di milioni di famiglie sono state gonfiate. I contatori del gas che misurano fino al 15% in più del volume effettivamente erogato deriva non soltanto dai contatori vecchi, ma anche dal fatto che i contatori misurano il volume e non il peso del gas, per cui a interessare l’utente è il peso del metano contenuto in un metro cubo. In pratica, un certo volume di gas ha un peso diverso secondo le condizioni di temperatura e pressione sulle quali si possono fare trucchi, tanto è vero che l’Autorità del gas ha predisposto da tempo controlli.

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