Basilicata – 04/12/2018 – Il bonus gas è frutto dell’accordo quinquennale firmato dai comuni con le compagnie petrolifere Eni e Shell che operano sul territorio. Oltre a Viggiano, usufruiscono di tale bonus anche: Grumento, Marsico Nuovo, Marsicovetere, Moliterno, Montemurro, Paterno, Sarconi, Spinoso e Tramutola. Quest’anno , data la chiusura del centro olio per le note vicende che lo hanno visto protagonista, si è rischiato di non poter erogare il bonus gas. Per garantire le agevolazioni ai cittadini, i comuni hanno trasferito l’intera somma proveniente dalle royalties sul bonus, rinunciando al 20% spettante ai comuni per progetti di efficientamento energetico delle strutture pubbliche. Ma non tutti i comuni della Basilicata godono di questo bonus, per tale ragione sarebbe importante riaprire la discussione sulla distribuzione del bonus gas. “Nonostante il bonus gas rappresenti il risultato più importante ottenuto nella contrattazione sull’estrazione petrolifera – esordisceil Segretario Regionale U.Di. Con ( unione per la difesa dei cinsumatori ) Severino Notarfrancesco – è necessario riaprire la discussione sulla distribuzione del bonus e sulle modalità con cui si presenta la richiesta. In primo luogo perché non tutti i comuni della Val D’Agri  godono di questa agevolazione, infatti mentre le compensazioni ambientali spettano a tutte le popolazioni interessate dalle estrazioni, per quanto riguarda il bonus gas, ne beneficiano solo 10 comuni a fronte dei 35 che compongono la Val D’Agri.”

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“Inoltre – continua Notarfrancesco – c’è il problema dei comuni dell’alta Val d’Agri e del Sauro che, comunque, entreranno a contatto con l’estrazione di Corleto. Non dobbiamo dimenticare che, per quanto il bonus gas rappresenti un aiuto per le famiglie, la sua distribuzione non avviene in maniera equa. Cosa intendo dire? Lo spiego subito. L’agevolazione, così come è formulata, è indirizzata solo a coloro che hanno una fornitura gas in rete o in bombola, esistono però famiglie che usano fonti di riscaldamento alternative, quali legna o pellets, perché non pensare ad un modo affinché anche queste famiglie possano percepire il bonus? Anche queste persone hanno il diritto di ricevere un aiuto economico, poiché, sebbene non usino il gas per riscaldarsi,vivono comunque il disagio di risiedere in zone in cui vi è un’attività estrattiva, e, di fatto, il bonus gas è stato pensato come misura compensativa proprio per queste popolazioni.”

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“Bisognerebbe poi – conclude Notarfrancesco – ripensare alla modalità con cui viene presentata la domanda, essere costretti alla ricerca delle fatture gas da allegare è penalizzante soprattutto per le persone anziane. La somma versata, poi, è davvero irrisoria, basti pensare che le royalties riversate sul bonus gas corrispondono a 16.425.000 metri cubi di gas, pari a nient’altro che quattro giorni di produzione del solo impianto Eni. Come unione per la difesa dei consumatori, ci impegneremo affinchè si riaprano le trattative tra comuni e compagnie petrolifere, innanzitutto per garantire una distribuzione più equa delle agevolazioni a tutti i comuni lucani, ma anche perché il bonus rappresenti davvero un aiuto economico per le famiglie e non un semplice contentino, ed infine perché questo possa essere assegnato anche a coloro che non hanno una fornitura gas.”

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