Rimarrà un caso isolato al personale di bordo della MSC crociere, viste le misure adottate appena è stato diramato l’allarme di meningite che ha  portato in ospedale quattro membri dell’equipaggio. Il fatto risale a domenica 7 ottobre, quando il personale interessato ha iniziato a manifestare i primi sintomi di contagio: il primo ad ammalarsi  è stato un indonesiano di 32 anni, che tuttora risulta il più grave in “choc settico”, al reparto di rianimazione; gravi sono le condizioni anche di un altro ricoverato, un italiano di 47 anni di Sorrento che lavorava in cucina, e che si trova anche lui in rianimazione, infine sono meno preoccupanti le condizioni degli altri due, un brasiliano e un filippino, ricoverati nel reparto di malattie infettive.
Un bollettino che poteva essere sicuramente più pesante, contenuto grazie all’intervento tempestivo di un medico dell’USMAF (Ufficio di Sanità Marittima e Aerea), a seguito della segnalazione di malore in due casi di marittimi, che sono stati sbarcati immediatamente e ricoverati presso l’Ospedale di Livorno. 
Proprio ieri il Ministero della Salute, attraverso una comunicazione ufficiale ha cercato di delineare il punto della situazione, confermando i 4 casi di meningite meningococcica, per due di essi è sicuramente coinvolto il sierotipo C. Secondo quanto si apprende dalla circolare, “sono stati riscontrati in personale di bordo che svolgeva attività di cucina e che, dunque, non dovrebbero avere avuto contatti continuativi e ravvicinati con i passeggeri. Tuttavia, non potendo escludere una particolare aggressività dell’agente patogeno che ha causato il focolaio epidemico sulla nave, il Ministero della Salute ha informato tutte le Regioni  circa l’eventualità che i passeggeri sbarcati in Italia dalla MSC Orchestra, allertati dalla Compagnia navale, possano rivolgersi ai Dipartimenti di Prevenzione delle Asl o al proprio medico curante per la valutazione del trattamento di profilassi indicato”.
I passeggeri, per ora hanno scampato il pericolo, ma l’invito è di rivolgersi ai Dipartimenti di Prevenzione delle Asl o al proprio medico curante per la valutazione del trattamento di profilassi da somministrare.
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