Fare acquisti ti mette ansia? Secondo alcuni studi il consumatore moderno, durante la fase d’acquisto, è sempre più orientato a prendere in considerazione l’impatto ambientale dei prodotti. Secondo uno studio della Scuola Sant’Anna di Pisa il 55% dei consumatori cerca informazioni ambientali sui prodotti alimentari nella fase d’acquisto; il 49% sui prodotti non alimentari.
Inoltre, l’indagine si concentra su come il consumatore può orientare le proprie scelte e fidarsi dei messaggi che le aziende propongono ai propri clienti, attraverso la pubblicità o le etichette dei prodotti, rivelando che il 26% dei consumatori tende a diffidare delle informazioni che le aziende dichiarano. In particolare, il 10% dei consumatori è molto scettico. Ciò è dovuto molto alle pubblicità delle aziende che molto spesso mancano di chiarezza nella comunicazione, con il rischio di scivolare nel greenwashing.
I dettagli dello studio sugli acquisti
Il greenwashing è una strategia di comunicazione che alcune imprese adottano per costruire un’immagine di sé positiva in modo ingannevole sotto l’aspetto dell’impatto ambientale. Spesso il greenwashing è utilizzato per spostare l’attenzione dei consumatori dagli effetti negativi causati all’ambiente e dovuti alle proprie attività o prodotti.
Secondo lo studio della Scuola Sant’Anna di Pisa le aziende devono puntare su una comunicazione adeguata ai temi ambientali, in modo tale che i consumatori abbiano la capacità di comprenderli in modo chiaro.
Inoltre l’introduzione di indicatori ambientali, che possano misurare i vantaggi ottenibili grazie all’acquisto, potrà rendere questa comunicazione influente per acquisti più sostenibili.
L’Europa si è mossa verso un approccio di trasparenza, proponendo una Direttiva sui “Green claims”, ossia una normativa che possa monitorare le affermazioni sulle etichette e nelle pubblicità dirette a suggerire ed evocare il minore impatto ambientale del prodotto.
In particolare, la normativa prevederebbe l’obbligo per le aziende di effettuare una valutazione delle evidenze scientifiche che possano provare la validità dell’affermazione riportata in etichetta.
In Italia esiste il “Made Green in Italy” che rappresenta un programma nazionale per la valutazione dell’impronta ambientale, ovvero quando un’azienda vuole promuovere un prodotto che abbia due caratteristiche: qualità del prodotto e sostenibilità ambientale. Quando l’azienda dimostra di soddisfare i due requisiti, le viene rilasciato il marchio “Made Green in Italy”.
In conclusione, le etichette orientano notevolmente le scelte dei consumatori, per cui ci dovrà essere sempre più attenzione in questo ambito per portare a termine acquisti in sicurezza e in modo sostenibile.
Per info: Sostenibilità e consumi “Occhio all’etichetta per acquisti in sicurezza”