Roma 21/06/2022 – “La crisi ha messo a nudo alcune criticità della filiera energetica che vanno affrontate con rimedi strutturali e con la collaborazione di tutti i paesi membri dell’Ue”, cosi in una nota il Presidente nazionale Udicon Denis Nesci al termine dell’audizione in Commissione Industria al Senato, nell’ambito dell’esame dell’atto Ue sulla sicurezza dell’approvvigionamento e prezzi energia accessibili.
“I consumatori hanno registrato in questi mesi costanti aumenti dei prezzi delle loro bollette. Questa situazione è diventata inaccettabile ed è stata arginata con alcuni provvedimenti temporanei, senza prevedere contromisure strutturali. Gli effetti parziali di queste contromisure decise dal Governo hanno mostrato la necessità di intervenire a livello europeo attraverso un’azione congiunta dei paesi Ue, che possa dotare il mercato dell’energia di adeguate difese, a fronte dell’aumento dei prezzi delle materie prime. Quest’azione non può che passare per una fase di diversificazione delle fonti di approvvigionamento e dalla realizzazione di stoccaggi da utilizzare quando i prezzi delle materie prime aumentano vertiginosamente” prosegue Nesci.
“Per questo abbiamo voluto portare all’attenzione della Commissione le nostre proposte per diminuire i prezzi al consumatore e aumentare la comparabilità delle offerte come l’abbattimento in bolletta degli oneri diversi dai costi direttamente riconducibili all’energia, l’istituzione di “tetti di prezzo” che possano disinnescare eventuali speculazioni e la formazione di un mercato energetico più equo, in grado di contrastare gli extraprofitti dei big player dell’energia. Il tutto promuovendo politiche innovative sull’energia green rendendole più convenienti, accessibili e a misura di cittadino.
Siamo fiduciosi nella ricerca di una soluzione coraggiosa che possa comportare rimedi strutturali urgenti, sia in relazione all’approvvigionamento, sia in relazione al funzionamento della filiera e dei meccanismi di prezzo, unitamente alla lotta sugli extraprofitti e alle speculazioni, a beneficio del consumatore e del suo potere di acquisto” conclude Nesci.
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