La Cgia di Mestre lancia l’allarme sugli effetti della guerra ucraina: per il 2022 è previsto un calo del Pil di 24 miliardi di euro che corrisponde ad una perdita del potere di acquisto medio per ciascuna famiglia italiana di 929 euro.
La stima fatta dalla Cgia di Mestre è calcolata confrontando i dati di crescita del Pil rilevati prima della guerra con quelli post invasione, dove emerge un calo della ricchezza prodotta in Italia del 1,4%.
Gli effetti del calo della crescita sono stimati anche a livello territoriale: le famiglie più penalizzate sono quelle residenti nel Trentino Alto Adige (-1685 euro), nella Valle d’Aosta (-1473), nel Lazio (-1279). Situazione complicata anche per il Veneto, Toscana, Basilicata, Piemonte ed Emilia Romagna.
Le differenze territoriali
Il peggioramento della situazione economica si farà sentire di più al centro nord, dove la perdita di acquisto è riconducibile alla contrazione della domanda interna e ai rincari dei beni energetici e alimentari. L’impatto della crisi nel sud, al contrario, subirà costi contenuti e si farà sentire meno a causa dell’economia poco aperta ai mercati internazionali. Le imprese italiane soffrono il rallentamento della catena di approvvigionamento con il conseguente caro dei materiali edili e il freno dell’export dovuto alle sanzioni alla Russia.
Uno scenario che anche secondo il Centro Studi di Confindustria può provocare un andamento economico complicato anche nel secondo trimestre del 2022, dopo il calo dello -0,2% di Pil nel primo.
In caso di blocco del gas russo l’impatto sull’economia sarebbe devastante: l’industria si priverebbe di tutto l’approvvigionamento di gas di cui necessita ad un costo di 9 miliardi di euro, mentre i servizi subirebbero una flessione pari ad altri 9 miliardi di euro. A tutto questo andrebbe sommato l’impatto dell’economia che deriverebbe da un potenziale rincaro dei prezzi delle commodity energetiche.
Un fenomeno a cui stiamo assistendo tutti nel quotidiano e che è evidente e osservabile direttamente dal caro-caffè. Il prezzo medio nazionale è aumentato del 5,92%, da 1,038 del 2021 a 1,10 del 2022.
Dal primo luglio 7 milioni di italiani subiranno un rincaro del prezzo del Telepass nella versione “Family”, che passerà da 1,26 a 1,83 euro mensili, con un aumento del 45,2%.
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