Roma, 14/03/2022 – “La guerra e la minaccia di scioperi per il caro benzina fanno tornare la paura di rimanere senza generi alimentari come successe durante il primo lockdown pandemico. I prezzi dei carburanti e dell’energia sono impazziti con la conseguenza che al supermercato iniziano a scarseggiare i beni di prima necessità: già da ieri in alcune zone d’Italia si sono registrati i primi episodi di accaparramento, con lunghe file alle casse e scaffali vuoti. L’aumento del costo dell’energia ha prodotto rincari anche su farina, pasta, latte, burro e olio di semi; il caro gasolio ha causato il rincaro di alcuni tipi di riso, del vino e del pesce – ha dichiarato il Presidente Nazionale dell’U.Di.Con. Denis Nesci – Auspichiamo subito un intervento deciso del Governo in grado di tutelare il potere di acquisto dei consumatori, limitare l’escalation di aumenti e contenere le spinte speculative sui rialzi immotivati di questi giorni con politiche che portino ad un tetto dei prezzi ai livelli pre-crisi. Non si può immaginare di spendere interi stipendi per pagare bollette, benzina e cibo. I prossimi giorni saranno fondamentali per capire quale direzione vuole prendere il Governo. Basta con il silenzio. Se gli aumenti sono immotivati tagliamo le gambe agli speculatori” – conclude Nesci.

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