Salirà l’inflazione nel 2022: le nuove stime di Bankitalia sono orientate verso un 2,8%, diversamente dall’1,3% che era stato previsto appena sei mesi fa. Per il 2022 le previsioni saltano dall’1,5% all’1,9%, mentre per il 2023 e 2024 è prevista una discesa a 1,5 e 1,7%.

Secondo le proiezioni macroeconomiche per l’Italia nel periodo 2021-24 elaborate da Banca d’Italia, «la crescita dei consumi delle famiglie, elevata quest’anno, dovrebbe rimanere robusta anche il prossimo e proseguire nel biennio successivo». Anche gli investimenti «continuerebbero a espandersi in misura sostenuta, sospinti dagli interventi delineati nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) e dalle favorevoli condizioni di finanziamento. Le esportazioni aumenterebbero a ritmi lievemente superiori a quelli della domanda estera».

Per quanto riguarda il lavoro «la crescita del numero di occupati, ancora contenuta quest’anno, si rafforzerebbe gradualmente nel prossimo triennio. I prezzi al consumo crescerebbero dell’1,9% quest’anno e accelererebbero al 2,8 nel 2022».

L’inflazione dovrebbe invece abbassarsi all’1,5% nel 2023, per risalire leggermente all’1,7% nel 2024, riflettendo la graduale accelerazione dei salari e la riduzione dei margini di capacità inutilizzata.

Cresce il Pil: confermata la salita al 6,2% quest’anno, e fissata al 4% per il 2022, effetto delle tensioni nelle catene di fornitura globali che si stanno verificando in questo trimestre e che avranno effetti nei primi periodi del 2022. Le proiezioni di dicembre della Banca d’Italia sono tuttavia positive per quanto riguarda il 2023, con una crescita al 2,5% rispetto al precedente 2,3%, e del 1,7% nel 2024.

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