Abbiamo già parlato di intelligenza artificiale e di come i governi di tutto il mondo stiano prestando sempre crescente attenzione alle possibili implicazioni a livello di privacy. Un ulteriore, decisivo, passo in avanti in materia è stato raggiunto sul finire del mese di novembre, quando l’UNESCO ha presentato il primo standard globale sull’etica dell’intelligenza artificiale, adottato dagli Stati membri durante l’ultima Conferenza Generale.

La raccomandazione punta a massimizzare i vantaggi delle nuove tecnologie limitandone i rischi intrinsechi, in particolare:

  1. Protezione dei dati: aziende e governi sono invitati a garantire trasparenza, rappresentanza e controllo sui dati personali; inoltre, gli individui dovrebbero essere in grado di accedere e cancellare le proprie informazioni dalle banche dati.
  2. Messa al bando di credito sociale e sorveglianza di massa: si vieta espressamente l’utilizzo dell’IA in questi sistemi, in quanto tali tecnologie sono molto invasive e violano i diritti umani e le libertà fondamentali. Gli Stati membri devono considerare che la responsabilità ultima debba essere degli esseri umani e che le tecnologie non devono essere dotate di personalità giuridica.
  3. Aiuto nel monitoraggio e valutazione: sono messi a disposizione strumenti per coadiuvare l’attuazione della raccomandazione. La Valutazione dell’Impatto Etico mira a indirizzare paesi e aziende che sviluppano sistemi di IA, stimandone l’impatto sugli individui, la società e l’ambiente. La Metodologia di Valutazione sulla Preparazione stima il grado di maturità delle nazioni in termini di infrastruttura legale e tecnica, al fine ultimo di rafforzare la capacità istituzionale degli Stati e raccomandare eventuali accortezze (come ad esempio un organo di audit indipendente) per garantire che l’etica sia attuata nella pratica.
  4. Protezione dell’ambiente: si sottolinea la necessità di impegnare l’IA sul fronte della lotta ai cambiamenti climatici. Si richiede ai governi di valutare l’impronta di carbonio, il consumo di energia e l’impatto ambientale dell’estrazione di materie prime per supportare la produzione di tecnologie di intelligenza artificiale, scoraggiando quelle che hanno un impatto negativo sulla natura.

Se da un lato l’intelligenza artificiale sta fornendo risultati straordinari in campi come lo screening del cancro, la costruzione di ambienti inclusivi per le persone con disabilità e l’ottimizzazione degli aiuti economici, dall’altro è innegabile come la mancanza di uno standard etico porga il fianco a invasioni della privacy e sorveglianza ingiustificata. Speriamo che la ricezione della raccomandazione da parte degli Stati membri dell’UNESCO, e in particolare Unione Europea e Italia, rappresenti la risposta a tali minacce.

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