Sulla base di quanto emerso da un’indagine di Confcommercio, in collaborazione con Metrica Ricerche, famiglie e imprese temono aumenti di tasse e dei prezzi. Questa incertezza è proprio quella che pone un freno alla ripresa: la maggioranza teme ancora grande incertezza (50,2% per le imprese, il 46,7% per le famiglie) mentre ad essere ottimiste sul breve futuro sono il 42,7% delle imprese contro il 24,3% delle famiglie. Ma se da una parte le imprese prevedono un miglioramento della propria attività (61%) e più investimenti (uno su tre), le famiglie, d’altro canto, temono un possibile calo dei redditi (per l’80%) e dei risparmi (68,5%), prevedendo consumi sostanzialmente stabili (75,5%) manifestando pertanto una fiducia abbastanza bassa sulla ripresa economica.
Tra i maggiori ostacoli alla ripresa le famiglie indicano al primo posto l’aumento delle tasse, seguito da quello dei prezzi e dalla perdita del posto di lavoro, per poi seguire con la situazione sanitaria e il calo dei redditi. Anche le imprese parlano di aumento delle tasse, del calo dei redditi delle famiglie e dell’aumento dei prezzi delle materie prime però esse, anche se con cautela, iniziano a vedere la fine del tunnel.
C’è un 30,5% che segnala una situazione di stabilità, un 1,5% che vede un peggioramento ma anche un 60,9% che vede una progressione positiva lenta ma costante. La posizione più critica rimane sempre quella delle famiglie in merito all’andamento dei redditi e di consumi, dei risparmi con un 68,5% in calo o stabili e delle tipologie di acquisti, come il comparto turistico (viaggi e vacanze segnano un -29%) e quello del tempo libero (spettacoli, concerti, partite allo stadio con -24,5%).

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