Sono in pagamento le domande per il reddito di emergenza. Finora sono 244.355 quelle presentate di cui 39mila già respinte per mancanza di una Dichiarazione Sostitutiva Unica valida.

Sono in corso i primi pagamenti del Reddito di emergenza, l’aiuto per le famiglie di consumatori in difficoltà che non percepiscono altri sussidi. L’Inps ha mandato in pagamento i primi 67mila assegni per altrettante famiglie. In tutto le domande pervenute sono quasi 245mila rispetto alle circa 850mila previste dall’Ufficio parlamentare di Bilancio. Di queste, 39mila sono state respinte per la mancanza di una Dsu valida, necessaria per accedere al sussidio.

Reddito di emergenza: si potrà percepire fino a 840 euro al mese

L’importo del Reddito di emergenza, previsto dal decreto Rilancio per le famiglie di consumatori che non hanno usufruito di altre indennità Covid e che non hanno componenti con un reddito da lavoro o da pensione, potrà arrivare fino a 840 euro al mese per due mesi nel caso in cui il nucleo sia composto da due adulti, due minorenni e un componenti sia in una situazione di disabilità.

Reddito di emergenza

Altrimenti il limite massimo con una famiglia di almeno quattro persone sarà di 800 euro. Si potrà chiedere se il reddito familiare ad aprile non supererà il limite previsto per il sussidio, quindi 800 euro per una famiglia di quattro persone senza disabili. Il beneficio economico è di 400 euro se la famiglia ha un unico componente.

Reddito di emergenza: le domande vanno presentate entro il 30 giugno

Le domande presentate per ottenere l’assegno introdotto dal decreto Rilancio come sostegno in piena crisi da coronavirus sono meno di un terzo rispetto a quelle stimate dal Governo.  Le domande vanno presentate entro il 30 giugno. Si ricorda ai consumatori che il Rem è incompatibile con tutte le altre forme di aiuti già attivate.

Consumatori: come fare domanda

Le modalità per fare domanda per ottenere il reddito di emergenza sono le seguenti:

  1. online, dal sito dell’Inps autenticandosi con PIN, SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale) almeno di livello 2, CNS (Carta Nazionale dei Servizi) e CIE (Carta di Identità Elettronica);

  2. tramite i servizi offerti dai Patronati.

As Seen On
I commenti sono chiusi.