Stop ai maxi conguagli nelle bollette relativi a consumi di molti anni fa. L’Arera integra le disposizioni dell’ultima legge di Bilancio. Ora per gli operatori non sarà possibile richiedere ai consumatori gli addebiti in nessun caso.

Non sarà più possibile inviare bollette pazze per maxi conguagli relativi a consumi di molti anni fa. L’Arera, recependo una norma dell’ultima legge di Bilancio, ha stabilito che al 1° gennaio 2020 i clienti di energia e gas e i consumatori del servizio idrico integrato possono eccepire la prescrizione per importi fatturati relativi ai consumi più vecchi di 2 anni.

Bollette pazze: cosa ha fatto l’Arera

L’autorità ha adeguato l’informativa ai consumatori e agli utenti che venditori e gestori devono inserire all’interno delle fatture. Anche in caso di procedure di messa in mora, nonché in caso di risposta ai reclami scritti dei clienti e degli utenti in merito. Prima della novità normativa introdotta dalla Legge di bilancio 2020, la prescrizione per i consumi relativi a periodi superiori ai 2 anni veniva esclusa nei casi in cui la mancata o erronea rilevazione dei relativi dati derivasse da un’accertata responsabilità dell’utente. Per garantire la trasparenza, i venditori e i gestori erano già tenuti a emettere una fattura separata contenente esclusivamente gli importi per consumi risalenti a più di 2 anni.  In alternativa, ad evidenziare tali importi in modo chiaro e comprensibile all’interno di fatture che contenessero anche importi non prescrivibili.

Bollette pazze

Cosa devono fare i gestori

I venditori e i gestori sono tenuti, in ogni caso, ad informare i consumatori e gli utenti della possibilità di eccepire gli importi più vecchi di due anni, fornendo un modulo che faciliti la comunicazione della volontà di eccepire la prescrizione. Il documento deve essere disponibile sui siti internet e negli sportelli al pubblico e i recapiti cui inviare la richiesta.

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