L’Authority ha aperto un’istruttoria nei confronti dell’app di messaggistica Telegram e il Consiglio affronterà la questione nella seduta del 23 aprile

Telegram: la denuncia della Fieg

L’incubo degli editori in questo periodo di emergenza di coronavirus si chiama Telegram, l’app di messaggistica istantanea ideata da Pavel Durov. La Fieg, la federazione degli editori di giornali, a lanciare l’ allarme chiedendo ad Agcom un provvedimento esemplare e urgente di sospensione di Telegram, sulla base di un’analisi dell’incremento della diffusione illecita di testate giornalistiche sulla piattaforma.

Telegram: le perdite stimate dalla Fieg per la diffusione dei giornali in modo fraudolento

La Fieg stima anche nell’ipotesi conservativa 670mila euro al giorno di perdite per la diffusione di giornali e riviste in maniera piratesca, bensì circa 250 milioni di euro all’anno, che nel report prodotto dalla Federazione il colpo arriva anche a superare il miliardo.

I numeri della pirateria di giornali e riviste

Secondo la Fieg,  ai 10 canali Telegram tenuti sotto osservazione, in cui agli iscritti vengono offerte copie pirata di decine di quotidiani e periodici, dal’1 aprile si contano ben 574mila utilizzatori. L’aumento da gennaio in è costante: +7% a febbraio, +20% a marzo e +46 % nei primi giorni del mese di aprile. Nel periodo dell’emergenza Covid-19 anche il numero delle testate piratate è aumentato dell’88%, passando dalle 77 del mese gennaio alle 163 di aprile. Il canale Edicola Wapposa, segnala la Fieg, ha superato l’11 aprile i 200mila iscritti, festeggiando il traguardo con un “Grazie a tutti!”.

Le buone notizie per l’editoria?

Una buona notizia è arrivata nei giorni scorsi dalla Francia. L’Antitrust francese ha chiesto a Google di trovare un accordo per la remunerazione di articoli online in ottemperanza della direttiva Ue sul copyright. Bisognerebbe attuare la direttiva in Italia e la scorsa settimana il presidente Fieg ha fatto appello a Governo e Parlamento per intervenire con urgenza.

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