Il Pil dell’Italia nel 2019 con + 0,3%

Il Pil dell’Italia in volume nel 2019 è aumentato dello 0,3%. Rappresenta la crescita più bassa registrata dal 2014 quando si era avuto un Pil stazionario. A comunicarlo è l’Istat, dicendo che si tratta di un “marcato rallentamento” rispetto alla crescita maturata nel 2018 pari allo 0,8% del 2018.

Il Pil 2019 migliore rispetto alle prospettive

Il Pil italiano del 2019 è comunque migliore rispetto alle prospettive iniziali del Governo che lo prevedeva allo 0,1%, e dello stesso Istituto di statistica che lo vedeva intorno a un +0,2%.

Stabile il rapporto Debito pubblico. In crescita la pressione fiscale

L’Istat ci comunica attraverso la sua nota che il rapporto fra debito pubblico e Pil nel 2019 è rimasto stabile al 134,8%, migliore rispetto a quanto aveva previsto il Governo con la nota di aggiornamento al Def. Per quando riguarda la pressione fiscale, questa nel 2019 è salita al 42,4% dal 41,9% del 2018.

Avanzo primario in aumento. Valore aggiunto: costruzioni e servizi ok, giù agricoltura ed industria.

Fa sapere nella sua nota l’Istat che nel 2019 il saldo primario della pubblica amministrazione, ossia la differenza fra entrate e uscite prima del pagamento degli interessi, ha registrato un avanzo pari all’1,7% del Pil. Per quando riguarda il valore aggiunto il 2019 ha fatto registrare aumenti in volume nelle costruzioni (+2,6%) e nelle attività dei servizi (+0,3%) mentre è in calo nell’agricoltura, silvicoltura e pesca (-1,6%) e nell’industria in senso stretto (-0,4%).

Paese a rischio crescita zero nel 2020?

Nel 2020 si prevede che il Pil dell’Italia scenderà allo 0%. Si tratta di una stima che taglia la crescita dello 0,4 punti rispetto a novembre. A prevederlo è l’Interim Economic Outlook, che tiene conto dell’impatto legato al coronavirus, L’organismo internazionale con sede a Parigi prevede invece una crescita dello 0,5% per il 2021. Secondo l’Ocse l’intera economia mondiale è attualmente a rischio recessione.

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