Cosa succede nelle grandi Città italiane

L’inverno in corso sta creando notevoli disagi alle varie città italiane. Da Nord a Sud, complice un blocco di alta pressione che sta garantendo da circa 15 giorni giornate di bel tempo, l’inquinamento dovuto ai gas di scarico dei mezzi con motori a combustione e dei riscaldamenti sta affliggendo la popolazione.  Città grandi come Torino, Milano e Roma hanno superato di molto i livelli di Pm10 generando di conseguenza limitazioni alla circolazione dei consumatori.

I blocchi alla circolazione sono efficaci?

Sono diversi gli anni che queste misure emergenziali vengono imposte dai sindaci delle varie realtà metropolitane per contrastare il fenomeno dello smog. L’efficacia dei blocchi sono di difficile valutazione in quanto spesso non coincidono con il fermo totale della circolazione. Capita molte volte che per evitare disagi ai consumatori vengono programmate misure come le targhe alterne o il blocco dei diesel più vecchi, con orari ed interdizioni in appositi luoghi delle città. Solo nei casi più estremi si ricorre al blocco totale. Sono numerose le amministrazioni che stanno ricorrendo di recente alle domeniche ecologiche.

Giusto intervenire solo sul traffico?

Il blocco del traffico rappresenta la cosa più semplice per tentare un’azione veloce di contrasto all’inquinamento da polveri sottili. L’efficacia, come anticipato, sembrerebbe essere minima. Programmare azioni con tempi lunghi risulta molto più complesso. A questo se ci aggiungi situazioni atmosferiche come quelli attuali la cosa si complica molto. Sottovalutate spesso le altre forme di immissioni di gas inquinanti nell’atmosfera. Ad esempio, per riscaldarsi emerge che negli ultimi anni i consumatori hanno fatto registrare un aumento importante dell’uso di termostufe, termocamini e caminetti, con relativo consumo di legna e pellet.  L’utilizzo di queste strutture genera l’immissione in aria di molte polveri, anche se gli impianti domestici sono di piccole dimensioni. Più attenzione andrebbe posta a questa situazione. Secondo le associazioni dei consumatori non bastano solo le ordinanze sui gradi ma si necessita di un maggior controllo sulla loro applicazione in ambito domestico e nei pubblici servizi.

Il cambiamento climatico può incidere sulla qualità dell’aria?

I cambiamenti climatici, a secondo della loro influenza, genereranno l’estremizzazione degli eventi meteorologici. Riuscire a capire se il cambiamento del clima può incidere sulla qualità dell’aria risulta molto difficoltoso. La materia attualmente è oggetto di studio da parte di studiosi e centri ricerche accreditati. Si attendono le divulgazioni dei dati delle indagini in corso.

Come è possibile migliorare la qualità dell’aria?

Attualmente sono numerose le case automobilistiche a livello mondiale che stanno apportando modifiche tecnologiche ai motori al fine di renderli meno inquinanti. Gli incentivi per il passaggio all’uso dell’elettrico sono testimonianza di come lo Stato Italiano voglia intervenire seriamente sulla questione. Tra le tante azioni messe in campo dalle amministrazioni locali abbiamo le giornate ecologiche, che spesso generano mal di pancia ai consumatori, perché effettuate in casi di emergenza e durante la settimana lavorativa. Potrebbe generare un sostanziale miglioramento della qualità dell’aria il miglioramento del servizio del trasporto pubblico locale, come la possibilità di regolare la temperatura dei termostati negli uffici pubblici da remoto.

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